martedì, 15 Luglio 2025
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Dazi USA-UE: 380 miliardi di esportazioni a rischio

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Le recenti tensioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno portato a un quadro preoccupante, con dazi che gravano significativamente sul flusso di beni dall’Europa verso il mercato americano.

Circa il 70% delle esportazioni europee dirette agli Stati Uniti, per un valore complessivo di circa 380 miliardi di euro, si trova ora sotto l’impatto di queste misure protezionistiche.
L’intensificarsi di questa situazione non è frutto di decisioni impulsive, ma è il risultato di un’azione metodica da parte dell’amministrazione statunitense.
Quest’ultima sta conducendo indagini approfondite, invocando in particolare la Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962.
Questa disposizione, originariamente concepita per rispondere a minacce alla sicurezza nazionale durante la Guerra Fredda, offre all’esecutivo americano la facoltà di imporre restrizioni commerciali in risposta a pratiche percepite come ingiuste o dannose per l’industria nazionale.
L’ambito di queste indagini è ampio e diversificato, toccando settori strategici e cruciali per l’economia europea.
Tra i prodotti specificamente presi in esame figurano elementi chiave dell’industria aeronautica, un settore di punta per l’Europa, farmaci salvavita e innovativi, minerali critici essenziali per la transizione energetica e le nuove tecnologie, prodotti legnosi di pregio e rame, un metallo fondamentale per infrastrutture e tecnologie avanzate.

L’invocazione della Sezione 232 implica che l’amministrazione statunitense sta valutando la possibilità che queste importazioni rappresentino una minaccia alla sicurezza nazionale americana, un’interpretazione che amplifica notevolmente il potere di intervento e le potenziali conseguenze per i partner commerciali.

La rigidità della normativa, che consente all’amministrazione di agire con una relativa autonomia dal processo legislativo, rende difficile prevedere l’esito delle indagini e la portata delle eventuali misure restrittive che potrebbero essere implementate.

Le implicazioni economiche di questa situazione sono profonde.
Oltre ai danni diretti alle aziende esportatrici europee, si rischia una spirale di ritorsioni commerciali che potrebbe compromettere la stabilità del commercio globale e rallentare la ripresa economica post-pandemia.

La situazione mette inoltre a dura prova la fiducia reciproca tra i partner commerciali e solleva interrogativi sulla sostenibilità del sistema multilaterale basato su regole.
La risoluzione di questa disputa commerciale richiede un approccio diplomatico e collaborativo, volto a identificare soluzioni che preservino gli interessi di entrambe le parti e promuovano un commercio equo e aperto.

Al di là della crisi immediata, questa vicenda evidenzia la crescente complessità delle relazioni commerciali internazionali e la necessità di riformare le norme e le istituzioni che le regolano per affrontare le sfide del XXI secolo.

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