L’avvento dell’e-commerce ha innescato una profonda metamorfosi nel panorama economico e sociale italiano, trascendendo la mera evoluzione delle abitudini di consumo per rimodellare l’architettura produttiva del Paese. Un’analisi congiunta di InfoCamere e Unioncamere, basata sui dati di Movimprese, rivela la portata di questa trasformazione: a dicembre 2024, il registro delle imprese ha conteggiato 43.379 aziende attive nel commercio elettronico, un incremento fenomenale di 30.058 unità rispetto al 2014. Questa crescita, che si traduce in un aumento del 225,6% in soli dieci anni, non è semplicemente un dato statistico, ma il riflesso di una profonda digitalizzazione del tessuto economico italiano.La geografia dell’e-commerce in Italia rivela dinamiche regionali significative. Lombardia, Campania e Lazio si confermano i poli principali, con rispettivamente 8.545, 6.484 e 5.088 imprese iscritte al registro a fine 2024. Queste regioni detengono anche la leadership in termini di crescita assoluta nel decennio, dimostrando una capacità di adattamento e un’infrastruttura più robusta. Tuttavia, l’analisi relativa svela una realtà più articolata. La Campania emerge come regione trainante per la crescita percentuale (un impressionante +393,5%), seguita da Calabria (+294,2%) e Molise (+251,1%). Questi risultati sottolineano come l’opportunità offerta dall’e-commerce stia impattando significativamente anche in regioni che storicamente presentavano un divario digitale più marcato, offrendo nuove vie di sviluppo e di crescita occupazionale.A livello provinciale, Napoli si distingue come epicentro del commercio online, con 4.120 imprese che rappresentano quasi il 10% del totale nazionale. Roma e Milano, tradizionali motori economici del Paese, seguono a ruota, ma il primato partenopeo evidenzia un aspetto cruciale: la digitalizzazione non è prerogativa delle aree più ricche e sviluppate, ma si diffonde in modo capillare, raggiungendo anche contesti più marginali e tradizionali. L’aumento di quasi 3.500 imprese a Napoli in un decennio, accompagnato da una crescita percentuale superiore al 486%, testimonia la capacità di resilienza e di innovazione di un territorio spesso penalizzato da fattori storici e socio-economici.Questa diffusione capillare dell’e-commerce ha implicazioni profonde per lo sviluppo economico italiano. Non solo crea nuove opportunità di business per le piccole e medie imprese, ma favorisce anche la nascita di nuovi modelli di business e di servizi, ampliando l’offerta di beni e servizi a disposizione dei consumatori. Inoltre, l’e-commerce contribuisce a ridurre le distanze geografiche, consentendo alle imprese di raggiungere mercati più ampi e ai consumatori di accedere a prodotti e servizi altrimenti inaccessibili. La sfida ora è quella di consolidare questi progressi, investendo in infrastrutture digitali, competenze digitali e politiche di supporto all’innovazione, per garantire che l’e-commerce continui a essere un motore di crescita sostenibile e inclusiva per l’Italia.