L’economia italiana, pur navigando in un panorama globale caratterizzato da incertezza geopolitica e fluttuazioni finanziarie, presenta segnali contrastanti che delineano un quadro complesso e articolato. I fondamentali macroeconomici suggeriscono una resilienza inaspettata, ma il comportamento dei nuclei familiari italiani rivela una dicotomia profonda: l’aspirazione a una ritrovata normalità e una ripresa dei consumi si scontra con una persistente apprensione per il futuro. Questa ambivalenza emerge chiaramente dall’analisi congiunta Confcommercio-Censis “Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane 2025”.L’indagine evidenzia come una quota significativa di famiglie (un quarto, secondo i dati) manifesti preoccupazione per una potenziale erosione del proprio reddito disponibile. Questa timoria, radicata in un contesto di inflazione persistente e volatilità del mercato del lavoro, si traduce in un atteggiamento di cautela nella gestione delle finanze personali. Tuttavia, paradossalmente, si registra una marcata propensione all’incremento della spesa per l’anno in corso. Questo cambiamento di prospettiva si riflette in un aumento significativo della domanda di beni durevoli, in particolare elettrodomestici (+10,9%) e prodotti tecnologici (+9,1%), settori che fungono da indicatori della fiducia dei consumatori.La volontà di programmare le vacanze estive, con una percentuale di italiani che ha già pianificato il viaggio (37,7%, il dato più alto dal 2019), rappresenta un ulteriore segnale di questo desiderio di ritorno alla normalità e di recupero delle esperienze rimandate. Nonostante le incertezze, un’importante fetta della popolazione italiana (46,5%) si dichiara ottimista riguardo al futuro, suggerendo una resilienza psicologica e una capacità di adattamento degne di nota.Confcommercio, sulla base di queste osservazioni e tenendo conto dello stato di salute generale dell’economia italiana, prevede la possibilità di raggiungere un obiettivo di crescita dei consumi reali dell’1% sia nel 2025 che nel 2026, a patto che si evitino shock esterni imprevisti. Tuttavia, l’istituzione sottolinea con forza la necessità cruciale di ricostruire la fiducia dei consumatori, un fattore imprescindibile per stimolare non solo la spesa, ma anche gli investimenti, alimentando così un circolo virtuoso di crescita e sviluppo. La fiducia, in questo scenario, non è semplicemente un sentimento positivo, ma un vero e proprio motore economico, capace di catalizzare iniziative e di plasmare le aspettative future. Riconquistare la fiducia significa, in definitiva, liberare il potenziale di crescita latente nell’economia italiana, trasformando l’incertezza in opportunità e la prudenza in dinamismo.