Le proiezioni per la seconda metà del 2025 dipingono un quadro preoccupante per Stellantis, consolidando le criticità emerse nei primi sei mesi dell’anno. L’analisi preliminare, diffusa dalla Fim Cisl, evidenzia una contrazione produttiva che supera le già problematiche performance registrate nel 2024, segnalando una crescente difficoltà nell’adattamento del gruppo a un mercato automobilistico in rapida evoluzione e caratterizzato da profonde trasformazioni strutturali.La stima di una produzione annuale complessiva intorno alle 440.000 unità, con una componente di autoveicoli che si attesta sui 250.000, non riflette solamente una diminuzione dei volumi, ma esprime anche una complessiva crisi di competitività. Questo declino è multifattoriale e ingloba elementi di natura sia interna che esterna all’azienda.Sul fronte interno, emergono difficoltà legate alla transizione verso l’elettrificazione. Il piano di investimento in tecnologie a zero emissioni, pur ambizioso, sembra faticare a generare i risultati attesi in termini di nuovi modelli e di ottimizzazione dei processi produttivi. La rigidità delle strutture aziendali, ereditate da precedenti fusioni e riorganizzazioni, ostacola la flessibilità necessaria per rispondere rapidamente alle mutate esigenze del mercato e alle innovazioni tecnologiche. La gestione della forza lavoro, con un invecchiamento della popolazione impiegata e una difficoltà nel reclutamento di competenze specialistiche, rappresenta un ulteriore fattore di rallentamento.L’ambiente esterno non offre tregua. La crescente pressione sui costi, dovuta all’inflazione e all’aumento dei prezzi delle materie prime, incide negativamente sulla redditività. La concorrenza agguerrita, soprattutto da parte dei produttori asiatici, che offrono prodotti sempre più performanti a prezzi competitivi, erode quote di mercato. Le tensioni geopolitiche, con conseguenti interruzioni delle catene di approvvigionamento e l’incertezza sui dazi doganali, complicano ulteriormente la situazione. La transizione verso un’economia più sostenibile, con normative ambientali sempre più stringenti, impone investimenti significativi e costringe a ripensare i modelli di business.La Fim Cisl sottolinea, inoltre, l’importanza di una più stretta collaborazione tra l’azienda, le rappresentanze sindacali e le istituzioni per affrontare queste sfide. Si rende necessaria una strategia industriale chiara e condivisa, che preveda un ripensamento del portafoglio prodotti, un’ottimizzazione dei processi produttivi e un investimento mirato nella formazione del personale. L’adozione di modelli di produzione più flessibili e orientati alla personalizzazione, la ricerca di nuove opportunità di business in mercati emergenti e lo sviluppo di partnership strategiche con altri attori del settore sono elementi cruciali per invertire la tendenza e rilanciare la competitività di Stellantis nel lungo termine. La resilienza del gruppo sarà messa a dura prova e la capacità di adattamento determinerà il suo futuro.