Un allarmante incremento dei decessi sul lavoro segna i primi sei mesi dell’anno, come evidenziato dai recenti dati resi pubblici dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).
Il confronto con lo stesso periodo del 2023 rivela un aumento complessivo delle denunce di mortalità, salendo da 462 a 495.
Questo dato, purtroppo, non rappresenta una semplice variazione statistica, ma riflette una crescente fragilità del sistema di sicurezza e una persistente inefficacia delle misure preventive.
L’analisi più approfondita dei dati svela un elemento particolarmente inquietante: la crescita significativa degli incidenti mortali che si verificano durante il percorso casa-lavoro.
Si è passati da 104 decessi nel 2023 a ben 137 nel 2024, un aumento considerevole che suggerisce una criticità endemica nella gestione dei rischi connessi agli spostamenti dei lavoratori.
Questa escalation degli incidenti in itinere non può essere interpretata isolatamente.
È fondamentale considerare una serie di fattori strutturali e socio-economici che contribuiscono a creare un contesto di rischio elevato.
L’aumento dei pendolarismi, la pressione sui tempi di percorrenza, le condizioni spesso precarie delle infrastrutture stradali e la crescente diffusione di modalità di trasporto non sempre sicure (come l’uso di biciclette o veicoli a due ruote in condizioni di traffico intenso) sono solo alcune delle possibili cause.
Inoltre, è plausibile che l’aumento dei decessi in itinere sia collegato a una generalizzata riduzione della capacità di attenzione dei lavoratori, esacerbata da fattori come lo stress, la stanchezza e la mancanza di adeguate pause durante le ore lavorative.
La crescente flessibilità degli orari di lavoro, spesso associata a ritmi intensi e a una compressione dei tempi, può compromettere la sicurezza dei lavoratori anche durante i loro spostamenti.
È imperativo che le istituzioni, le aziende e le parti sociali collaborino per affrontare questa emergenza con urgenza e determinazione.
Servono interventi mirati e integrati che coinvolgano:* Potenziamento dei controlli: Aumentare la frequenza e l’efficacia dei controlli sulla sicurezza delle strade e dei mezzi di trasporto utilizzati dai lavoratori.
* Formazione e sensibilizzazione: Implementare programmi di formazione mirati alla sicurezza stradale e alla prevenzione del rischio in itinere, coinvolgendo non solo i lavoratori ma anche i datori di lavoro e le famiglie.
* Infrastrutture più sicure: Investire nel miglioramento delle infrastrutture stradali, con particolare attenzione alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.
* Promozione di alternative sostenibili: Incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili, come il trasporto pubblico, il carpooling e la mobilità ciclabile.
* Valutazione dei rischi specifici: Effettuare valutazioni dei rischi specifiche per i lavoratori che si spostano per lavoro, tenendo conto delle caratteristiche del percorso e delle modalità di trasporto utilizzate.
* Responsabilità sociale d’impresa: Richiedere alle aziende una maggiore responsabilità nella sicurezza dei propri dipendenti, anche durante gli spostamenti casa-lavoro.
La riduzione degli incidenti mortali sul lavoro, e in particolare durante il percorso casa-lavoro, rappresenta una priorità assoluta per garantire il diritto alla vita e alla salute dei lavoratori.
Un impegno concreto e condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti è essenziale per invertire questa tendenza allarmante e costruire un ambiente di lavoro più sicuro e protetto.
Il dato attuale non è una semplice statistica, ma un campanello d’allarme che richiede un’azione immediata e risolutiva.