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giovedì 6 Novembre 2025

Automotive Europeo: Urso chiede flessibilità e libertà tecnologica.

L’industria automobilistica europea si trova a un bivio cruciale, richiedendo un intervento strategico e lungimirante da parte delle istituzioni comunitarie.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato la necessità di una risposta tempestiva durante l’incontro ‘Friends of Industry’ a Berlino, evidenziando come l’attuale quadro normativo stia generando incertezza e potenziale sofferenza per un settore pilastro dell’economia continentale.

La questione non si riduce a una mera revisione dei regolamenti relativi a veicoli pesanti e leggeri.
Si tratta di una ri-concezione del modo in cui l’Europa intende affrontare la transizione verso la mobilità del futuro.

Le normative esistenti, spesso rigide e penalizzanti, rischiano di soffocare l’innovazione e di compromettere la competitività delle aziende italiane e europee a fronte della crescente pressione dei mercati globali, come quello statunitense e cinese.
È imperativo un approccio che non si limiti a un adeguamento formale, ma che abbracci una flessibilità operativa e una reale libertà tecnologica.
Quest’ultima, come pilastro fondante dell’Unione Europea, deve essere salvaguardata e promossa.
Significa consentire alle aziende di esplorare e sviluppare soluzioni innovative, senza essere precluse opzioni tecnologiche potenzialmente valide in base a logiche preconcette o a tempistiche imposte dall’alto.
La transizione verso l’elettrico, l’idrogeno, le sintetiche, e le nuove forme di propulsione non può essere imposta in maniera unilaterale.

Richiede una valutazione ponderata dei costi e dei benefici, tenendo conto delle peculiarità dei diversi territori e delle diverse filiere produttive.

Ignorare il ruolo cruciale del motore a combustione interna, anche in contesti di decarbonizzazione avanzata, o precludere lo sviluppo di carburanti alternativi sostenibili sarebbe un errore strategico di proporzioni enormi.
L’Europa deve diventare un polo attrattivo per gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore automotive, creando un ecosistema favorevole all’innovazione, alla creazione di posti di lavoro qualificati e alla crescita economica.
Questo implica anche la necessità di sostenere le PMI, spesso motore dell’innovazione e della specializzazione, che compongono la spina dorsale della filiera automotive italiana.

Inoltre, è fondamentale un dialogo aperto e costruttivo con le parti sociali, i rappresentanti delle imprese, i sindacati e le associazioni di categoria, per garantire che le decisioni prese siano condivise e sostenibili nel tempo.

La sopravvivenza e il successo dell’industria automobilistica europea dipendono dalla capacità di adattarsi ai cambiamenti, di innovare costantemente e di affrontare le sfide globali con coraggio e visione.

La libertà tecnologica, quindi, non è un optional, ma un presupposto indispensabile per un futuro prospero e competitivo.

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