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venerdì 31 Ottobre 2025

Banche e economia: un ritorno ai principi fondamentali per la ripresa.

La ripresa di una solida economia richiede un ripensamento radicale del ruolo e delle funzioni delle istituzioni finanziarie, in particolare delle banche.
Abbandonando la deriva speculativa che le ha spesso caratterizzate negli ultimi decenni, è imperativo un ritorno ai principi fondamentali che ne hanno storicamente definito l’essenza: la raccolta del risparmio popolare e l’erogazione del credito a sostegno dell’attività produttiva.
Questa operazione non è una semplice regressione a un passato idealizzato, ma un atto di lungimiranza.
La raccolta del risparmio, lungi dall’essere un’attività secondaria, rappresenta il cuore pulsante di un sistema finanziario sano.

Permette di canalizzare i capitali della collettività verso investimenti produttivi, alimentando la crescita e il progresso sociale.
Un sistema bancario orientato primariamente alla ricerca di rendimenti a breve termine, attraverso operazioni complesse e spesso rischiose, sottrae risorse preziose all’economia reale, creando una pericolosa dipendenza dai mercati finanziari globali.

Parallelamente, l’erogazione del credito deve riconquistare la sua funzione di motore dello sviluppo economico.
Non si tratta di concedere finanziamenti indiscriminati, ma di sviluppare una competenza sofisticata nella valutazione del merito creditizio.
Questo implica un’analisi approfondita della solidità finanziaria, della capacità produttiva, della gestione e delle prospettive di crescita delle imprese.

L’esperienza dimostra che una valutazione accurata del rischio creditizio, basata su dati concreti e una conoscenza approfondita del territorio, è essenziale per evitare crisi finanziarie e sostenere la crescita sostenibile.
La presenza fisica di filiali sul territorio gioca un ruolo cruciale in questo processo.
Le filiali non sono semplici punti di contatto, ma centri di competenza che permettono alle banche di sviluppare una relazione di fiducia con i propri clienti, comprendere le loro esigenze specifiche e monitorare da vicino l’andamento delle attività economiche locali.

Questa prossimità permette di superare le limitazioni dei modelli di valutazione automatizzati e di cogliere segnali di rischio o opportunità che sfuggirebbero ad una banca distante e impersonale.

L’abbandono di una logica puramente finanziaria a favore di un approccio più attento alle esigenze dell’economia reale, unita alla capacità di costruire rapporti commerciali di lungo periodo, costituisce la base per un sistema bancario più stabile, inclusivo e capace di generare un beneficio duraturo per l’intera società.
Non è un ritorno al passato, ma un’evoluzione necessaria per affrontare le sfide del futuro con maggiore resilienza e responsabilità.

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