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lunedì 10 Novembre 2025

Banche e Garanzie Covid: Serve un Tavolo di Confronto

L’evoluzione del panorama finanziario italiano, segnata dall’emergenza pandemica e dalle misure di sostegno pubblico, si appresta a un delicato passaggio di testimone.
Le banche, pilastri fondamentali dell’economia nazionale, esprimono la disponibilità a superare la fase emergenziale delle garanzie statali introdotte durante la crisi Covid-19, ma con una condizione imprescindibile: l’istituzione di un tavolo di confronto inclusivo che coinvolga attivamente tutte le parti interessate.
Questa necessità di dialogo, sollevata dal presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Antonio Patuelli, emerge in risposta alle recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che avevano evidenziato i benefici derivanti dal sistema di garanzie per il settore bancario.
Patuelli ha sottolineato, con chiarezza, che le garanzie pubbliche non devono costituire la base primaria dell’attività creditizia, bensì rappresentare uno strumento accessorio, un valore aggiunto a disposizione delle imprese.
La garanzia, in altre parole, deve essere un supporto, non un presupposto essenziale per l’erogazione del credito.
La storia di queste misure, come ricordato dal presidente ABI, è stata caratterizzata da una certa rigidità procedurale.
Il decreto Covid-19, infatti, venne emanato nel 2020 dall’allora governo Conte senza una preventiva consultazione con l’ABI, evidenziando una criticità nella gestione delle politiche economiche in momenti di crisi.
L’analisi dei dati macroeconomici, supportata da fonti autorevoli come la società di consulenza MCC, conferma l’andamento discendente dei finanziamenti garantiti.
Dopo aver toccato il picco di 226 miliardi di euro nel 2022, l’ammontare complessivo dei finanziamenti garantiti si è ridotto a 119 miliardi al 30 settembre.

Un dato significativo è anche quello relativo ai finanziamenti Covid-19 erogati nel 2020 e 2021, attualmente in essere per un valore di 52 miliardi, con una durata media residua di circa due anni e mezzo.

Questa mole di finanziamenti, legata a una situazione di emergenza, necessita di un’attenta gestione per evitare potenziali rischi di deterioramento del credito e ripercussioni negative sul sistema bancario.

L’uscita dalla fase emergenziale delle garanzie pubbliche rappresenta una sfida complessa che richiede una pianificazione accurata e una gestione coordinata.

L’istituzione di un tavolo di confronto permanente, che coinvolga governo, banche, istituzioni finanziarie e imprese, appare fondamentale per definire le modalità di transizione, mitigare i rischi e garantire la continuità del sostegno al tessuto economico nazionale.

Questo processo di transizione dovrebbe mirare a rafforzare la capacità intrinseca del sistema bancario italiano di erogare credito, promuovendo al contempo la resilienza e la sostenibilità delle imprese.

L’obiettivo finale è quello di consolidare un modello finanziario equilibrato, in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze del Paese, senza dipendere eccessivamente da misure di sostegno pubblico temporanee.

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