Il 2023 ha segnato una svolta significativa nell’accumulo di ricchezza globale, con un incremento senza precedenti del numero e della dimensione delle fortune miliardarie.
Secondo le analisi di Altrata, la classe dei super-ricchi si è ampliata a 3.508 individui, detenendo un patrimonio complessivo di 13.400 miliardi di dollari, un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente.
Questa crescita vertiginosa è stata in gran parte trainata dalla ripresa dei mercati azionari, che ha favorito in maniera sproporzionata i possessori di grandi capitali.
Il Nord America, e in particolare gli Stati Uniti, continua a dominare il panorama della ricchezza globale.
Con 1.135 miliardari che controllano 5.700 miliardi di dollari, rappresentando quasi la metà della ricchezza totale, il divario tra la classe più agiata e il resto della popolazione si acuisce ulteriormente.
La Cina, pur mantenendo una posizione di rilievo con 321 miliardari, ha visto una diminuzione relativa della sua quota di ricchezza globale.
Un fenomeno recente è l’espansione della classe miliardaria europea, che ha superato per la prima volta la soglia dei 1.000 individui, un dato che testimonia la robustezza e la diversificazione delle economie europee.
Nomi come Bernard Arnault, figura chiave nel settore del lusso con LVMH, e Dieter Schwarz, magnate tedesco della distribuzione alimentare, incarnano questa nuova ondata di ricchezza continentale.
L’ascesa di nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, sta amplificando ulteriormente questa disparità.
 I titoli legati all’AI hanno visto incrementi di valore straordinari, beneficiando in modo significativo investitori di grandi dimensioni e consolidando la ricchezza di figure globali come Elon Musk, Mark Zuckerberg e Jeff Bezos.
 Questo fenomeno suggerisce un’accelerazione della concentrazione della ricchezza verso un numero sempre più ristretto di individui.
La definizione di miliardario, tuttavia, rimane fluida, soggetta alle dinamiche complesse dei mercati finanziari.
Le fluttuazioni azionarie possono rapidamente alterare la posizione di un individuo nella classifica, portando all’ingresso o all’uscita dalla lista.
Un esempio lampante è il caso di Re Carlo III, la cui ricchezza stimata di 770 milioni di dollari, pur considerevole, non lo qualifica ancora per l’inserimento nella lista Altrata, che richiede un patrimonio netto di almeno 4,2 miliardi di dollari.
La crescente concentrazione della ricchezza solleva interrogativi cruciali sulle implicazioni sociali ed economiche di questa tendenza.
La crescente disparità tra i super-ricchi e il resto della popolazione potrebbe accentuare le tensioni sociali e compromettere la sostenibilità del modello di sviluppo attuale.
Un numero relativamente basso di uscite dalla classifica nel 2024 indica una persistenza di questa tendenza all’accumulo di ricchezza che richiede un’analisi più approfondita e potenzialmente, interventi correttivi a livello politico ed economico.
Il futuro dell’economia globale dipenderà in larga misura da come verranno affrontate queste sfide.


 
                                    



