cityfood
cityeventi
giovedì 23 Ottobre 2025

Boom lavoro parasubordinato: un milione settecento mila, +6,52%

L’evoluzione del panorama lavorativo italiano nel 2024 rivela una crescita significativa delle figure di lavoro parasubordinate, un fenomeno che, secondo i dati recenti dell’Osservatorio INPS, ha superato la soglia del milione e settecento mila unità, registrando un incremento del 6,52% rispetto all’anno precedente.
Questo dato, che rappresenta il valore più alto degli ultimi dieci anni, sottolinea un trend inarrestabile, con un aumento complessivo del 19,6% rispetto al 2015, indicando una progressiva trasformazione del mercato del lavoro.
Analizzando il profilo dei collaboratori, emerge una polarizzazione interessante: il 46,6% si configura come esclusivo e mono-committente, ovvero legato a un solo cliente.

Questo segmento, pur rappresentando una quota considerevole, percepisce un reddito medio annuo di circa 20.993 euro, una cifra che, pur non essendo irrisoria, riflette spesso una maggiore vulnerabilità contrattuale e una minore possibilità di negoziazione.
Un’ulteriore analisi del reddito rivela disparità di genere marcate.
Il reddito medio degli uomini supera di quasi il doppio quello delle donne, un divario che riflette le persistenti disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro e le difficoltà che le donne incontrano nell’accesso a posizioni più remunerative o nell’esercizio di una più ampia autonomia professionale.
La diversità delle figure professionali rientra nella gestione separata INPS contribuisce ad ampliare ulteriormente il ventaglio dei redditi.

Amministratori e sindaci, in particolare, si posizionano ai vertici della scala salariale, a testimonianza della varietà di competenze e responsabilità che contraddistinguono questa categoria di lavoratori.
Si tratta di un dato cruciale che evidenzia come il termine “parasubordinato” racchiuda in sé una notevole eterogeneità, comprendendo figure con competenze diverse, responsabilità differenti e, conseguentemente, livelli di retribuzione differenti.
Distinguendo tra collaboratori e collaboratori committenti, emerge un quadro più complesso.
I collaboratori committenti, che fungono da datori di lavoro, percepiscono un reddito medio di 25.653 euro, una cifra significativamente più alta rispetto ai collaboratori puri, riflettendo il potere contrattuale e la maggiore capacità di negoziazione che deriva dalla posizione di committente.
Anche in questo caso, persistono disparità di genere, con il reddito medio degli uomini che supera quello delle donne.
Per i professionisti, il reddito medio si attesta a 18.094 euro, una cifra che, sebbene inferiore a quella dei committenti, rimane comunque un indicatore importante per comprendere le dinamiche economiche che caratterizzano questo segmento del mercato del lavoro.

L’incremento di lavoratori parasubordinati e le relative differenze salariali tra generi e figure professionali sollevano interrogativi cruciali sulla necessità di una regolamentazione più efficace, che garantisca tutele adeguate per tutti i lavoratori e promuova una maggiore equità nel mercato del lavoro.
La sfida per il futuro è quella di conciliare la flessibilità del lavoro parasubordinato con la necessità di garantire condizioni di lavoro dignitose e pari opportunità per tutti.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap