L’outlook per l’economia tedesca, come riflesso nel barometro dell’Istituto Zew, a novembre 2023, offre un quadro complesso e suggerisce una moderazione dell’ottimismo rispetto al mese precedente.
Il dato rilevato, pari a 38,5 punti, si discosta significativamente dalle aspettative di un incremento a 40 punti, evidenziando una sensibilità del mercato alle incertezze geopolitiche e alle sfide strutturali interne.
La flessione, seppur contenuta rispetto a ottobre (39,3), non è distribuita uniformemente tra i settori.
Mentre la produzione di acciaio e il comparto chimico mostrano una marcata vulnerabilità, con ripercussioni evidenti sulla performance complessiva, l’industria automobilistica e la meccanica, pilastri dell’economia tedesca, mantengono una relativa stabilità, attenuando l’impatto negativo.
Questa disomogeneità sottolinea la crescente polarizzazione all’interno del tessuto industriale, con alcuni settori più esposti alle turbolenze globali e alla pressione competitiva.
L’indice che valuta la situazione economica corrente, inaspettatamente, registra un lieve miglioramento, salendo a -78,7 punti da -80 punti del mese precedente.
Questo dato, pur indicando un quadro non roseo, può interpretarsi come una segnale che i mercati percepiscono una stabilizzazione parziale, forse legata a fattori come la resilienza della domanda interna o a misure di supporto governative ancora in vigore.
Tuttavia, la persistenza di valori negativi sottolinea la precarietà della ripresa.
Achim Wambach, presidente dello Zew, ha espresso preoccupazione per il deterioramento della fiducia nella capacità del governo tedesco di gestire le sfide attuali.
Questa perdita di fiducia non è un mero fattore psicologico, ma riflette una crescente consapevolezza dei limiti degli strumenti politici tradizionali nell’affrontare problemi complessi come l’inflazione persistente, l’aumento dei costi energetici e la transizione ecologica.
Il programma di investimenti, pur potenzialmente in grado di fornire un impulso temporaneo all’economia, non è sufficiente a risolvere le problematiche strutturali profonde che affliggono il sistema produttivo tedesco.
La persistenza di tali problematiche impone una riflessione più ampia sulla necessità di riforme strutturali ambiziose, volte a promuovere l’innovazione, la competitività e la flessibilità del mercato del lavoro.
È cruciale che la politica economica tedesca si concentri non solo sulla stimolazione della domanda a breve termine, ma anche sulla creazione di un ambiente favorevole all’investimento a lungo termine, alla ricerca e allo sviluppo, e alla formazione di competenze avanzate.
La transizione verso un’economia più sostenibile e digitalizzata, sebbene necessaria, deve essere gestita con attenzione per evitare di aggravare le disuguaglianze sociali e di penalizzare i settori più vulnerabili.
L’assenza di una visione strategica a lungo termine rischia di compromettere la capacità della Germania di mantenere la sua posizione di leadership nell’economia globale.







