La settimana compresa tra il 1° e il 7 settembre ha visto una lieve contrazione nel prezzo medio dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso italiano (PUN Index GME), attestandosi a 106,46 euro/MWh.
Questa flessione, seppur modesta, interrompe una tendenza all’aumento che aveva caratterizzato le settimane precedenti, suggerendo una potenziale stabilizzazione, o addirittura un lieve raffreddamento, delle dinamiche di mercato.
Il dato si confronta con i 109,82 euro/MWh registrati nella settimana precedente, evidenziando un calo di circa 3,4 euro/MWh.
L’attività di scambio diretta sulla piattaforma GME ha mantenuto livelli significativi, con volumi di energia elettrica negoziati pari a 4,5 milioni di MWh.
Un indicatore cruciale per valutare la vitalità del mercato è la liquidità, che si è mantenuta elevata, attestandosi all’81,4%.
Questo valore conferma il ruolo del GME come punto di riferimento per la contrattazione dell’energia elettrica in Italia.
L’analisi territoriale dei prezzi medi rivela una marcata eterogeneità.
Il nodo del Nord Italia ha registrato un prezzo medio di 103,75 euro/MWh, mentre la Sicilia ha mostrato un valore significativamente più alto, pari a 110,13 euro/MWh.
Questa disparità riflette le diverse condizioni di rete, la composizione del mix energetico locale (con una maggiore dipendenza da fonti fossili in alcune aree) e le peculiarità geografiche che influenzano i costi di trasporto dell’energia.
Il calo del PUN, pur minimo, merita un’analisi più approfondita per comprendere i fattori sottostanti.
Potrebbe essere attribuibile a una combinazione di elementi, tra cui una temporanea diminuzione della domanda, una maggiore disponibilità di energia da fonti rinnovabili (come l’eolico e il fotovoltaico) o una variazione nelle aspettative del mercato riguardo ai prezzi futuri del gas naturale, principale driver dei costi di produzione dell’energia elettrica.
L’elevata liquidità del mercato, tuttavia, offre un segnale di resilienza e di fiducia degli operatori nel sistema di contrattazione.
Questo indica una capacità del GME di gestire efficacemente i volumi di scambio e di fornire un benchmark affidabile per la valutazione dei prezzi dell’energia elettrica.
In prospettiva, l’evoluzione del PUN Index GME sarà influenzata da una serie di fattori chiave, tra cui le condizioni meteorologiche (che impattano sulla produzione da fonti rinnovabili), l’andamento dei prezzi internazionali del gas naturale, la politica energetica nazionale e le decisioni delle autorità di regolazione.
Monitorare attentamente questi elementi sarà cruciale per comprendere le dinamiche del mercato e prevedere le future tendenze dei prezzi dell’energia elettrica in Italia.