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mercoledì 12 Novembre 2025

Costi Alimentari: Sfida Strutturale per l’Italia

L’aumento dei prezzi degli alimentari in Italia, un fenomeno che ha segnato profondamente l’economia nazionale negli ultimi quattro anni, si configura come una sfida strutturale ben più complessa di una semplice manifestazione inflattiva generalizzata.

L’incremento medio del 24,9% tra ottobre 2021 e ottobre 2025, rilevato dall’ISTAT, evidenzia una dinamica di costo che ha superato significativamente l’inflazione complessiva, la quale si è attestata a un +17,3% nello stesso arco temporale.

Questa divergenza non è casuale, ma riflette una combinazione di fattori interconnessi che hanno colpito il settore agroalimentare con particolare intensità.
L’impennata dei costi energetici, con il suo effetto domino sui costi di produzione, trasporto e imballaggio, ha rappresentato lo scatenante principale, soprattutto nel biennio 2022-2023.

Tuttavia, ridurre la questione a una mera conseguenza dello shock energetico sarebbe un’eccessiva semplificazione.
È necessario considerare un quadro più ampio che include fattori geopolitici, cambiamenti climatici e dinamiche di mercato globali.

La guerra in Ucraina, con le sue ripercussioni sulla disponibilità e sui prezzi dei cereali e dei fertilizzanti, ha esacerbato le tensioni preesistenti.

Eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e intensi a causa del cambiamento climatico, hanno compromesso i raccolti in diverse aree del paese e a livello internazionale, generando scarsità e spingendo al rialzo i prezzi.
Le catene di approvvigionamento globali, ancora fragili dopo le interruzioni causate dalla pandemia di COVID-19, hanno contribuito a creare un contesto di incertezza e volatilità.
La concentrazione della produzione in poche mani, sia a livello di materie prime che di prodotti finiti, ha limitato la capacità del mercato di assorbire gli shock e ha amplificato gli aumenti dei prezzi a carico dei consumatori.
L’analisi ISTAT solleva, inoltre, interrogativi sulla sostenibilità del modello agroalimentare italiano.

La crescente dipendenza da input esterni, come fertilizzanti e mangimi, rende il settore vulnerabile alle fluttuazioni dei mercati internazionali.
L’erosione della biodiversità e la perdita di competenze tradizionali, legate alla produzione agroalimentare, rappresentano ulteriori elementi di fragilità.

La sfida per il futuro non è solo quella di contenere l’inflazione, ma di ripensare il sistema agroalimentare italiano in termini di resilienza, sostenibilità e equità.
Ciò implica investimenti in ricerca e innovazione, sostegno alle filiere corte e locali, promozione di pratiche agricole sostenibili e politiche di redistribuzione dei redditi che proteggano i consumatori più vulnerabili.

La questione alimentare non è solamente economica, ma sociale e politica, e richiede un approccio integrato e a lungo termine.

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