A novembre 2025, il quadro del credito in Italia rivela una dinamica di ripresa graduale, con un incremento complessivo dei prestiti erogati a imprese e famiglie pari all’1,9% rispetto all’anno precedente.
Questa crescita, seppur modesta, segna un’accelerazione rispetto al mese di ottobre, quando il tasso di aumento si attestava all’1,7%, evidenziando una crescente propensione al finanziamento da parte di banche e istituti di credito.
L’andamento positivo è trainato principalmente dal settore dei consumi familiari, che registra un aumento ininterrotto da undici mesi, testimoniando una ritrovata fiducia dei cittadini e una maggiore propensione all’acquisto di beni e servizi, anche grazie a un mercato del lavoro in relativa tenuta.
Parallelamente, anche il credito alle imprese ha mostrato una ripresa significativa, con cinque mesi consecutivi di crescita, suggerendo un miglioramento delle condizioni operative e una maggiore propensione all’investimento da parte del tessuto produttivo nazionale.
Tale dinamica è particolarmente rilevante, considerata la centralità del settore industriale nell’economia italiana.
L’aumento dei prestiti segna un ritorno ai livelli di fine 2022, un periodo antecedente ad alcune incertezze economiche che avevano frenato la crescita del credito.
Questo dato, di per sé, è indicativo di una stabilizzazione delle condizioni macroeconomiche e di un ritorno alla normalità dopo un periodo di turbolenze.
Un elemento cruciale da considerare è l’evoluzione dei tassi di interesse.
I dati Abi mostrano una diminuzione dei tassi medi applicati alle nuove operazioni di mutuo per l’acquisto di abitazioni, attestandosi al 3,30%.
Questa riduzione, seppur lieve, rappresenta un segnale positivo per il settore immobiliare, rendendo più accessibile l’acquisto di una casa.
Similmente, i tassi applicati ai finanziamenti alle imprese hanno subito una diminuzione, passando al 3,44%.
Questo decremento, notevolmente inferiore rispetto ai tassi praticati a dicembre 2023, può stimolare l’attività di investimento e favorire la crescita delle imprese, liberando risorse che possono essere destinate a progetti di sviluppo e innovazione.
Il tasso medio complessivo dei prestiti, che include anche quelli sottoscritti negli anni precedenti, rimane stabile al 3,96%, indicando una certa resilienza del sistema creditizio e una gestione oculata del rischio.
Questa stabilità contribuisce a creare un clima di fiducia e a sostenere la ripresa economica, mitigando l’impatto di possibili shock esterni.
In sintesi, il rapporto Abi di novembre 2025 offre un quadro confortante per il sistema creditizio italiano, evidenziando una crescita sostenibile dei prestiti, una diminuzione dei tassi di interesse e un ritorno alla normalità dopo un periodo di incertezza.
Questi elementi, combinati con altre misure di politica economica, potrebbero contribuire a rafforzare la ripresa economica del Paese e a migliorare le condizioni di vita dei cittadini.





