Donne vittime di violenza: nuovo protocollo per lavoro e sostegno finanziario

Un impegno concreto e ampliato per la protezione delle donne vittime di violenza e dei loro figli, con un focus inedito sull’integrazione lavorativa e il sostegno finanziario, è il fulcro del nuovo protocollo d’intesa siglato tra l’Associazione Bancaria Italiana (Abi), la Federazione Italiana delle Banche e delle Aziende di Credito (Fabi), First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisi, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Questo accordo va ben oltre la tradizionale sospensione delle rate dei mutui, delineando un percorso di tutela olistico e mirato.
L’iniziativa si articola in quattro pilastri fondamentali, che rafforzano le misure esistenti.
Oltre alla possibilità di sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui e dei finanziamenti, con un corrispondente adeguamento del piano di ammortamento, il protocollo introduce elementi innovativi.

Si tratta di un approccio proattivo, volto a garantire non solo la stabilità finanziaria immediata, ma anche la ricostruzione della vita delle donne e dei minori colpiti.
Un punto cruciale è l’attenzione dedicata all’inserimento lavorativo.
Il protocollo non si limita a prevedere il supporto iniziale, ma accompagna le donne lungo l’intero percorso di protezione, offrendo consulenza, formazione e opportunità concrete.
Le aziende sono invitate a promuovere politiche di smart working, riconoscendo che la flessibilità lavorativa può rappresentare un fattore determinante per la permanenza delle donne nell’ambiente lavorativo e per il recupero della loro autonomia.

L’Abi assume un ruolo attivo nella promozione di iniziative occupazionali all’interno delle banche associate, con particolare riguardo all’inserimento di donne vittime di violenza e dei loro figli, in linea con i piani di ricambio generazionale.
Questo approccio non solo offre opportunità di lavoro, ma contribuisce anche a favorire l’inclusione sociale e a combattere gli stereotipi di genere.
Il protocollo si proietta verso il futuro, sollecitando interventi normativi che riconoscano esplicitamente le donne vittime di violenza come aventi diritto all’accesso alle quote di riserva per il collocamento obbligatorio.

Si auspica inoltre la possibilità di sospendere il mutuo anche in assenza del consenso dei cointestatari, superando un ostacolo spesso insormontabile.

“Questo accordo testimonia la profonda sensibilità delle Parti Sociali – banche, sindacati – verso una questione di primaria importanza,” afferma Ilaria Maria Dalla Riva, Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro di Abi.
“Rappresenta un impegno tangibile per sostenere le donne che hanno subito violenza e per promuovere una cultura del rispetto e della parità di genere, un passo fondamentale verso una società più giusta ed equa.

” L’iniziativa si configura quindi non solo come un atto di assistenza, ma come un investimento nella costruzione di un futuro in cui la dignità e i diritti delle donne siano pienamente riconosciuti e tutelati.

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