venerdì 8 Agosto 2025
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Imprenditori over 70: l’Italia a rischio, sfida la successione

L’invecchiamento della popolazione italiana proietta la sua ombra anche sul tessuto imprenditoriale, configurando una dinamica complessa e potenzialmente destabilizzante per l’economia nazionale.
L’analisi dei dati relativi ai titolari d’impresa, in particolare, rivela un quadro che va ben oltre una semplice constatazione demografica: si tratta di una questione strutturale che impatta direttamente sulla continuità aziendale, sull’innovazione e sulla trasmissione del capitale umano.

Al giugno 2025, il numero di imprenditori italiani che hanno superato la soglia dei settant’anni si attesta a 314.824 unità, rappresentando il 10,7% del totale delle imprese.
Questo dato, se confrontato con quello del 2015 (290.328 imprenditori, pari all’8,9%), evidenzia un incremento significativo di quasi 25.000 unità in un arco di dieci anni.
Tuttavia, questo aumento, apparentemente positivo in termini assoluti, deve essere contestualizzato all’interno di una realtà più ampia: un calo complessivo delle imprese individuali.

Il numero totale delle imprese individuali, infatti, si è contratto di oltre 300.000 unità nello stesso periodo.
Questo suggerisce che, pur con una diminuzione del numero complessivo di imprese, un numero crescente di esse è gestito da persone anziane.
Le implicazioni di questa tendenza sono molteplici.
In primo luogo, si assiste a un potenziale accumulo di competenze e conoscenze, rappresentate dal capitale umano consolidato nel tempo.

Questo capitale, però, rischia di andare perso se non viene trasferito alle nuove generazioni, con conseguenti effetti negativi sull’innovazione e sulla competitività delle imprese.

In secondo luogo, l’invecchiamento dei titolari d’impresa può comportare una riduzione della propensione al rischio e una minore capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato.
La riluttanza all’adozione di nuove tecnologie e l’incapacità di attrarre giovani talenti possono limitare la crescita e la sostenibilità delle aziende.

In terzo luogo, la questione della successione aziendale si pone con urgenza.
Molte imprese familiari, spesso fondamentali per l’economia locale, rischiano di scomparire a causa della mancanza di un erede in grado di raccogliere l’eredità del fondatore.
Questo fenomeno può avere un impatto significativo sull’occupazione e sulla vitalità delle comunità locali.

Infine, è fondamentale considerare l’impatto delle politiche pubbliche.

Incentivi alla successione, misure di agevolazione fiscale per il trasferimento aziendale e programmi di mentoring per i giovani imprenditori possono contribuire a mitigare gli effetti negativi dell’invecchiamento del tessuto imprenditoriale e a favorire il ricambio generazionale.
La sfida consiste nel creare un ambiente favorevole alla continuità aziendale, garantendo al contempo l’innovazione e la crescita sostenibile del sistema economico italiano.

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