L’orizzonte economico italiano si presenta con sfide complesse, richiedendo un ripensamento urgente delle politiche di sostegno al settore industriale.
In questi giorni, il governo e le rappresentanze industriali, come Confindustria Emilia Area Centro, stanno avviando un intenso confronto per affrontare la scadenza imminente di cruciali misure incentivanti.
La situazione è resa particolarmente delicata dalla necessità di gestire la transizione da un paradigma all’altro.
Il termine del ciclo “Industria 4.0”, pur avendo stimolato l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, si sovrappone alla nascita – ancora in fase di definizione – di “Industria 5.0”, un approccio che pone al centro l’uomo, la sostenibilità e la resilienza.
Questo vuoto temporale rischia di frenare gli investimenti e compromettere la competitività del sistema produttivo nazionale.
Allo stesso modo, la scadenza delle Zone Economiche Speciali (ZES) uniche rappresenta un elemento di incertezza per le imprese che avevano pianificato la loro attività in base a tali agevolazioni.
La necessità di ridefinire, o eventualmente prorogare, queste misure assume quindi un’urgenza prioritaria.
Il dibattito si concentra in particolare sulla richiesta di ulteriori 8 miliardi di euro per il sostegno alle imprese.
Questa richiesta non è semplicemente una richiesta di finanziamenti, ma un segnale di allarme che sottolinea la fragilità di alcuni settori e la necessità di misure mirate per evitare un rallentamento della crescita.
Inoltre, la scadenza del credito d’imposta su ricerca e sviluppo – un incentivo fondamentale per promuovere l’innovazione – solleva interrogativi sulla capacità delle imprese di continuare a investire in attività di ricerca e sviluppo, cruciali per il futuro del Made in Italy.
La perdita di questo strumento potrebbe avere un impatto negativo sulla capacità di innovazione del Paese, limitando la sua competitività sui mercati globali.
Il confronto in atto mira a elaborare una strategia di lungo termine che non solo attutisca l’impatto della scadenza di queste misure, ma che, al contempo, promuova un modello di sviluppo più sostenibile, inclusivo e resiliente.
Si tratta di trovare un equilibrio tra la necessità di fornire un sostegno immediato alle imprese e la volontà di costruire un futuro economico più solido e duraturo per l’Italia.
L’obiettivo è quello di progettare un sistema di incentivi che favorisca non solo la crescita economica, ma anche la creazione di posti di lavoro di qualità e la riduzione delle disuguaglianze.