giovedì 4 Settembre 2025
17.3 C
Rome

Infortuni sul lavoro: dati 2025, un quadro a due velocità.

I primi sette mesi del 2025 delineano un quadro complesso e sfaccettato nel panorama della sicurezza sul lavoro in Italia, come evidenziato dai dati preliminari dell’INAIL.

Sebbene si registri una diminuzione complessiva delle denunce di infortunio (-1,2% rispetto all’analogo periodo del 2024, con un calo a 244.495), la lettura superficiale rischia di oscurare dinamiche più profonde che meritano un’analisi accurata.

La riduzione delle denunce, infatti, non è omogenea.
La contrazione è trainata quasi esclusivamente dal segmento maschile, che mostra una significativa diminuzione del 2,1%, mentre le donne registrano un lieve aumento dello 0,8%.
Questo dato solleva interrogativi sulla possibile sottostima degli infortuni femminili, forse legata a fattori culturali o a differenze nei contesti lavorativi e nei tipi di attività svolte.
L’incremento delle denunce tra i lavoratori stranieri (+1,8%) potrebbe essere interpretato come un segnale di maggiore consapevolezza dei propri diritti e di un miglior accesso ai servizi di assistenza dell’INAIL, oppure riflettere condizioni di lavoro più rischiose in determinati settori.
L’analisi per fasce d’età rivela tendenze divergenti: la diminuzione generale delle denunce è concentrata nella fascia lavorativa più ampia (15-59 anni), mentre si osserva un aumento tra gli over 59.
Questo fenomeno potrebbe essere collegato a cambiamenti demografici, nuove modalità di lavoro flessibili per i lavoratori più anziani, o una diversa percezione del rischio e delle pratiche di segnalazione.

La riduzione dei decessi sul lavoro, seppur lieve (-0,7%, con 432 segnalazioni), rappresenta un risultato positivo, ma non deve indurre compiacenza.

L’attenzione alla prevenzione e alla sicurezza deve rimanere un impegno costante e prioritario.
Un elemento di particolare rilevanza è l’aumento delle patologie professionali denunciate (+9,9%, raggiungendo 59.857).

Questo dato suggerisce una crescente consapevolezza dei rischi legati all’esposizione a fattori nocivi sul luogo di lavoro, anche se latenti e a lungo termine.
L’incremento della componente “in itinere” – ossia i processi di accertamento ancora in corso – evidenzia un aumento sia delle denunce di infortunio (+0,9%) sia, in maniera più preoccupante, dei casi mortali (+24,4%).

Questa crescita dei decessi legati a malattie professionali, seppur da approfondire, richiede un’indagine puntuale per identificare i fattori di rischio emergenti e rafforzare le misure di prevenzione, soprattutto in settori ad alta esposizione come l’edilizia, l’agricoltura e l’industria chimica.

In conclusione, la diminuzione apparentemente generale degli infortuni sul lavoro necessita di una lettura critica e multidimensionale.

L’analisi dei dati deve andare oltre i numeri, indagando le cause sottostanti e implementando strategie mirate per ridurre i rischi, tutelare la salute e promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro realmente efficace per tutti i lavoratori, indipendentemente dal genere, dall’età o dalla nazionalità.

La prevenzione primaria, l’aggiornamento costante delle normative e la formazione continua dei lavoratori rimangono pilastri imprescindibili per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -