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Manovra: Iperammortamento e Revisione del PNRR, Pensioni Out

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Il disegno di legge di bilancio, attualmente in esame presso la commissione parlamentare competente al Senato, presenta una revisione significativa, frutto di un’intensa attività di negoziazione tra l’esecutivo e le forze politiche.
L’emendamento governativo, recentemente depositato, concentra l’attenzione su alcuni pilastri fondamentali per la ripresa economica e la transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile, pur segnando un’inversione di rotta rispetto a quanto inizialmente previsto in materia di previdenza.
Al centro del provvedimento, confermato nella sua struttura preesistente, permane la disciplina dell’iperammortamento, un incentivo fiscale cruciale per stimolare gli investimenti delle imprese, in particolare quelle di medie e grandi dimensioni.
La proroga al 2028 rappresenta un segnale di continuità, offrendo certezza alle aziende che hanno già programmato interventi di ammodernamento e digitalizzazione.

Tuttavia, l’emendamento introduce un’importante revisione delle condizioni di accesso a questo beneficio.
La stretta sugli investimenti “green”, o meglio, la maggiore specificità e rigore nella definizione dei criteri di ammissibilità per le spese considerate idonee a godere dell’iperammortamento, mira a indirizzare le risorse verso progetti realmente innovativi e con un impatto ambientale tangibile, evitando fenomeni di “greenwashing”.
Questa modifica, seppur potenzialmente più complessa da interpretare, riflette l’urgenza di garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficace per accelerare la transizione ecologica.
Parallelamente, il provvedimento prevede una rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Questa revisione, pur non entrando nel dettaglio delle singole voci di investimento, indica una volontà di razionalizzare l’attuazione del piano, potenzialmente rivedendo tempi, modalità e priorità delle azioni previste.

La ragione di questa riorganizzazione è multifattoriale: da una parte, l’analisi dei primi risultati di implementazione del PNRR ha evidenziato aree di criticità e possibili miglioramenti; dall’altra, l’evoluzione del contesto economico internazionale impone una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse.
Un elemento di forte discontinuità, come ampiamente anticipato, è l’assenza di qualsiasi misura riguardante il sistema pensionistico.
Le proposte iniziali, che prevedevano interventi mirati a riformare i requisiti di accesso alla pensione o a modificare il meccanismo di calcolo delle prestazioni, sono state infatti escluse dal testo dell’emendamento.

Questa decisione, sebbene possa generare malumori in alcuni settori, riflette probabilmente una valutazione politica sulla priorità delle risorse disponibili e sulla complessità di affrontare una riforma così delicata in un contesto di incertezza economica.
L’assenza di misure pensionistiche apre la strada a possibili discussioni e revisioni in futuro, ma al momento concentra l’attenzione del governo su altre aree di intervento.
In sintesi, l’emendamento governativo rappresenta un compromesso tra diverse esigenze, cercando di bilanciare la necessità di stimolare la crescita economica, promuovere la sostenibilità ambientale e gestire le risorse pubbliche in modo efficiente.

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