venerdì 5 Settembre 2025
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Mediobanca ferma sull’OPA di MPS: Valore insufficiente

Mediobanca conferma la propria posizione contraria all’acquisizione di Banca Mps, nonostante un incremento del prezzo dell’offerta pubblica di acquisto (OPA).
Il rifiuto resta saldo, motivato dalla percezione che il valore proposto rimanga insufficiente a giustificare l’operazione, un giudizio espresso in precedenza, l’11 luglio, e non mutato dal successivo aumento.
Un dato significativo è l’aumento delle adesioni, ormai superiori al 40%, fenomeno che include anche la rinuncia da parte degli azionisti che, in occasione dell’ultima assemblea, avevano manifestato forti riserve all’OPA su Banca Generali.
Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, riunito a Piazzetta Cuccia, non si è concentrato primariamente sul mero aumento del prezzo dell’OPA, giudicato comunque inadeguato.

Il fulcro delle critiche si è spostato sulla rinuncia da parte di Mps alla condizione precedente che prevedeva il raggiungimento di una soglia di adesione pari al 66,67% per l’efficacia dell’offerta.
Questa decisione, interpretata come una volontà di Mps di ottenere il controllo, anche solo “de facto” dell’istituto senese, solleva serie preoccupazioni.
Il board di Mediobanca sottolinea il rischio intrinseco di un’operazione condotta senza la garanzia di un ampio consenso azionario.
Un controllo parziale, ottenuto a costo di rinunciare a una solida base di supporto, potrebbe compromettere la capacità di realizzare le sinergie promesse e, in ultima analisi, erodere il valore complessivo dell’operazione.

Si ipotizza che una gestione forzata, priva di un ampio consenso, possa generare instabilità e inefficienze, penalizzando l’intero settore.

A seguito del successo dell’OPA, decretato da un livello di adesioni superiore al 38,5% e successivamente incrementato al 40,4%, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha formalmente aggiornato e ampliato il comunicato precedente, con cui aveva già espresso un netto rifiuto nei confronti dell’offerta di Siena.
Questo aggiornamento rappresenta, per alcuni osservatori, un’ultima dichiarazione di intenti, un monito a considerare attentamente le implicazioni a lungo termine di un’acquisizione realizzata in queste condizioni.
La presenza di un’opposizione strutturata come quella di Mediobanca introduce un elemento di incertezza che potrebbe influenzare l’evoluzione dell’operazione, rendendo la sua conclusione tutt’altro che scontata.

Unica assente all’appuntamento del CdA, giustificata, è stata Laura Cioli.

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