giovedì 11 Settembre 2025
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Mercato Unico Europeo: Barriere e Roadmap per la Crescita

L’incompleto mercato unico europeo rappresenta un freno significativo alla crescita e alla prosperità del continente.

Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, le barriere non tariffarie e le regolamentazioni divergenti tra gli Stati membri impongono costi enormi, equivalenti a un dazio del 45% sui beni e, in modo ancora più penalizzante, a un dazio del 110% sui servizi.

Questa fotografia, impietosa, rivela un potenziale inespresso che limita l’integrazione economica e ostacola la piena realizzazione del progetto europeo.

La relazione Letta, elaborata anni fa, aveva già evidenziato come il mercato unico rimanga un’opera in divenire, con aree cruciali ancora soffocate da frammentazioni normative e impedimenti alla libera circolazione.
Questi settori, che definiscono la competitività del XXI secolo, sono la finanza, l’energia e le telecomunicazioni.

La loro integrazione profonda non è solo una questione economica, ma un imperativo strategico per rafforzare la posizione dell’Europa nel panorama globale.
L’annuncio della Commissione Europea, attraverso le parole della Presidente von der Leyen, segna un tentativo di accelerare questo processo.
La presentazione di una “Roadmap” per il mercato unico fino al 2028 è un segnale forte di volontà politica, che mira a definire obiettivi chiari e misurabili.
Questa tabella di marcia, lungi dall’essere un esercizio meramente formale, deve tradursi in azioni concrete e in un impegno reale da parte di tutti gli attori coinvolti.

Le aree di intervento identificate nella Roadmap sono particolarmente significative.

L’integrazione dei mercati dei capitali è essenziale per favorire gli investimenti e stimolare la crescita.
La liberalizzazione dei servizi, spesso ostacolata da protezionismi locali, può creare nuove opportunità di lavoro e aumentare la competitività delle imprese.
La creazione di un mercato unico dell’energia, efficiente e sostenibile, è cruciale per la transizione ecologica e per la sicurezza energetica dell’Unione.
La convergenza delle politiche di telecomunicazione è indispensabile per garantire l’accesso universale a connettività ad alta velocità e per favorire l’innovazione digitale.
Un elemento chiave per il successo della Roadmap è l’introduzione del principio “ciò che viene misurato, viene realizzato”.
Questo implica la necessità di definire indicatori di performance chiari e di monitorare regolarmente i progressi compiuti.
Solo attraverso una valutazione rigorosa e trasparente sarà possibile identificare le criticità e correggere la rotta.
Particolare interesse suscita la proposta di introdurre il “28° regime” e la “quinta libertà per la conoscenza e l’innovazione”.

Il “28° regime” potrebbe riferirsi a una semplificazione delle procedure amministrative per le imprese che operano in più Stati membri, mentre la “quinta libertà” potrebbe mirare a promuovere la libera circolazione di ricercatori, studenti e idee, incentivando la collaborazione transnazionale e la diffusione della conoscenza.

Queste iniziative, se implementate con successo, potrebbero contribuire a creare un ambiente più dinamico e competitivo per le imprese europee, favorendo la nascita di nuove imprese e la creazione di posti di lavoro qualificati.
In definitiva, la Roadmap rappresenta un’opportunità imperdibile per rafforzare il mercato unico europeo e per realizzare appieno il suo potenziale di crescita e prosperità.

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