Il Natale, Capodanno e l’Epifania rappresentano un’iniezione vitale per l’economia italiana, generando un fatturato stimato superiore ai sette miliardi di euro.
Questa cifra, rilevata da Cna Turismo e Commercio, testimonia la rilevanza del turismo festivo, un fenomeno complesso che coinvolge flussi di persone molto diversi per tipologia e motivazione.
L’analisi rivela un quadro articolato: si prevede l’afflusso di oltre cinque milioni di turisti che sceglieranno di pernottare in strutture ricettive, sia alberghiere che di altro tipo.
Questi comprendono una massa consistente di viaggiatori italiani, a testimonianza di una tradizione consolidata di spostamenti interni durante le festività, affiancata da un numero significativo di visitatori stranieri.
L’Europa continua a rappresentare il mercato di provenienza primario, con un forte contributo da paesi come Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
Un’attenzione crescente si riscontra anche nell’arrivo di turisti extra-europei, provenienti da paesi come Stati Uniti, Canada e Cina, segno di una progressiva internazionalizzazione del turismo italiano.
Tuttavia, i dati relativi ai pernottamenti, pur significativi, non rendono giustizia alla reale mobilità generata da queste festività.
Si stima che un numero di oltre venti milioni di persone si sposterà durante il periodo natalizio, utilizzando diversi mezzi di trasporto – auto, treni, aerei e navi – per brevi gite di un giorno o per trascorrere periodi in seconde case o presso parenti e amici.
Questo flusso di persone, spesso non conteggiato nelle statistiche tradizionali, evidenzia la profonda radicatazza del Natale come momento di aggregazione sociale e di riappropriazione del tempo libero.
Le destinazioni preferite dal turismo natalizio riflettono una combinazione di fattori culturali e paesaggistici.
Le città d’arte e i borghi storici mantengono la loro attrattiva consolidata, offrendo un ricco patrimonio di monumenti, tradizioni e atmosfera suggestiva.
Tuttavia, le località di montagna stanno guadagnando terreno, attirando un pubblico sempre più ampio alla ricerca di esperienze legate alla natura e alle attività invernali.
Un elemento di grande interesse è la crescita esponenziale delle cosiddette “attività esperienziali”.
In particolare, i laboratori artigianali disseminati in tutta la penisola stanno registrando un aumento significativo di visitatori desiderosi di scoprire le tecniche tradizionali, partecipare a corsi pratici e acquistare prodotti unici e autentici.
Questo nuovo approccio al turismo, incentrato sulla scoperta del “fare” e sull’interazione diretta con gli artigiani, rappresenta un’opportunità di sviluppo locale e di valorizzazione del patrimonio immateriale italiano, proiettando il turismo natalizio verso nuove forme di offerta più personalizzate e coinvolgenti.





