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Negozi fisici: resilienza in un mercato ibrido

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Il panorama commerciale contemporaneo si presenta come un mosaico complesso, dove la rapida ascesa dell’e-commerce non ha ancora intaccato in maniera decisiva il ruolo centrale dei negozi fisici.

Le proiezioni di crescita del commercio online, indiscutibilmente elevate, contrastano con la resilienza del commercio al dettaglio tradizionale, che continua a rappresentare la principale via di accesso ai beni per una vasta platea di consumatori.

Secondo recenti analisi dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, la quota di vendite al dettaglio che si concretizza fisicamente, all’interno di negozi e punti vendita tradizionali, si attesta ancora intorno al 90%.
Questo dato apparentemente controcorrente rivela dinamiche profonde e stratificate.
L’e-commerce, pur consolidandosi come canale di acquisto sempre più rilevante, non è destinato a una vittoria schiacciante e irreversibile.
La persistenza di una quota così elevata di vendite in presenza suggerisce che fattori psicologici, sociali e pratici continuano a influenzare le scelte dei consumatori.

L’esperienza sensoriale che il negozio fisico offre – la possibilità di toccare con mano i prodotti, di valutare la qualità, di interagire con il personale – rappresenta un valore aggiunto che il digitale, almeno per ora, fatica a replicare pienamente.

L’immediatezza della disponibilità del prodotto, la possibilità di risolvere dubbi o problematiche direttamente sul posto, e il piacere di una spesa “sociale” con altri clienti, sono elementi da non sottovalutare.

Inoltre, la demografia gioca un ruolo cruciale.
Sebbene i giovani siano più propensi all’acquisto online, una significativa porzione della popolazione, soprattutto tra gli over 50 e nelle aree geografiche meno connesse digitalmente, preferisce ancora il negozio fisico per comodità e familiarità.
Tuttavia, la Cgia sottolinea che la sfida per i negozi tradizionali non è tanto quella di competere con l’e-commerce in termini di prezzo, ma piuttosto di reinventarsi.

L’integrazione tra fisico e digitale – l’omnicanalità – si configura come la strategia vincente.

I negozi che sapranno offrire servizi personalizzati, creare esperienze uniche, e sfruttare le potenzialità del digitale per migliorare l’offerta e la comunicazione, saranno quelli in grado di prosperare in questo scenario in continua evoluzione.

Questo include l’uso di tecnologie come la realtà aumentata per la visualizzazione dei prodotti, la possibilità di ordinare online e ritirare in negozio (click e collect), e la creazione di programmi fedeltà personalizzati.

In definitiva, il futuro del commercio non è una dicotomia tra fisico e digitale, ma piuttosto una sinergia, dove entrambi i canali si completano e si arricchiscono a vicenda, offrendo al consumatore una scelta sempre più ampia e flessibile.
La resilienza dei negozi di prossimità, pur in un contesto di trasformazione radicale, testimonia la loro capacità di adattamento e la loro importanza nel tessuto sociale ed economico del Paese.

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