L’auspicata revisione del sistema temporale nazionale, concretizzata in un’indagine parlamentare volta a promuovere una legge per la sua stabilizzazione, assume un significato particolarmente rilevante alla luce di un’ampia mobilitazione popolare.
Oltre 350.000 firme, raccolte attraverso una campagna di sensibilizzazione diffusa, testimoniano un crescente disagio collettivo legato all’attuale regime dell’ora legale e solare.
Un tavolo di confronto istituzionale, promosso congiuntamente dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Consumerismo No profit e dal deputato Andrea Barabotti (Lega), si terrà domani presso la Camera dei Deputati.
L’iniziativa mira a innescare un percorso legislativo che possa porre fine all’alternanza tra ora legale e ora solare, consolidando l’applicazione dell’ora legale in maniera continuativa nel corso dell’anno.
La discussione non si limita a una mera questione di convenienza o preferenza.
L’indagine conoscitiva intende valutare approfonditamente le implicazioni sanitarie, ambientali, economiche e sociali derivanti da una tale modifica.
La Sima, in particolare, porterà alla luce dati scientifici relativi agli effetti del cambio di ora sulla salute umana, con particolare attenzione alla perturbazione dei ritmi circadiani, alla qualità del sonno e alla potenziale incidenza su disturbi psicologici e cronopatologie.
Si prenderanno in considerazione studi che evidenziano come l’alternanza temporale possa impattare negativamente sulla produttività, sulla sicurezza stradale e sull’efficienza energetica.
Consumerismo No profit, con la propria esperienza nella tutela dei diritti dei consumatori, analizzerà le ripercussioni economiche per famiglie e imprese, con un focus sulla gestione degli orari di lavoro, la pianificazione di eventi e la compatibilità con i sistemi informatici.
Verrà esaminata la questione dell’allineamento con i paesi europei e internazionali, valutando i benefici derivanti da una maggiore coerenza temporale a livello globale.
Il deputato Andrea Barabotti, promotore dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di un approccio basato sull’evidenza scientifica e sulla volontà popolare, auspicando una soluzione che risponda alle reali esigenze dei cittadini.
L’obiettivo è definire una proposta normativa concreta, da presentare entro il 30 giugno 2026, che tenga conto di tutte le prospettive emerse durante l’indagine conoscitiva e che garantisca una transizione graduale e responsabile verso un sistema temporale permanente.
Si prevede che la proposta includa misure di accompagnamento per mitigare eventuali disagi iniziali e per favorire l’adattamento della società alla nuova modalità di misurazione del tempo.







