martedì 26 Agosto 2025
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Pensioni Pubblico: Chiarimenti Inps su Aliquote e Deroga

Riorganizzazione e chiarimenti sulle implicazioni delle nuove normative pensionistiche per il settore pubblicoL’Inps ha recentemente fornito chiarimenti cruciali in merito alle disposizioni pensionistiche che interessano il personale dipendente del settore pubblico, in particolare riguardo all’applicazione delle nuove aliquote di rendimento previste dalla Legge di Bilancio 2024 e alle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.
L’obiettivo è fornire una disamina precisa delle casistiche in cui si applica o meno la deroga alle nuove aliquote, con un impatto significativo sui calcoli pensionistici di un’ampia platea di lavoratori.

Innalzamento dell’età di risoluzione del rapporto di lavoro e impatto sulla derogaLa Legge di Bilancio 2025 ha modificato in modo sostanziale l’età limite per la risoluzione obbligatoria del rapporto di lavoro per il personale che matura i requisiti per la pensione anticipata.
Tale limite è stato adeguato all’età anagrafica prevista per il raggiungimento della pensione di vecchiaia, fissata a 67 anni.

Questa modifica ha un impatto diretto sull’applicazione della deroga prevista dalla Legge di Bilancio 2024.
In sintesi, se un dipendente pubblico decide di dimettersi o il rapporto di lavoro viene interrotto volontariamente a partire dal 2025, e il dipendente ha un’età compresa tra i 65 e i 67 anni, la deroga alle nuove aliquote di rendimento non si applica.

In altre parole, il calcolo della pensione dovrà tener conto delle aliquote più elevate previste dalla Legge di Bilancio 2024, con conseguente riduzione dell’importo pensionistico liquidato.

Eccezioni e casi in cui la deroga rimane applicabileNonostante la regola generale sopra esposta, esistono specifiche eccezioni in cui la deroga continua ad essere applicabile.
Queste riguardano principalmente i dipendenti che raggiungono l’età pensionabile o maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia e il cui rapporto di lavoro si conclude a seguito della risoluzione obbligatoria, ovvero a causa del raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dalle normative di appartenenza.

In questi casi, le nuove aliquote non vengono applicate e il calcolo pensionistico avviene con le regole preesistenti.
Un’altra importante eccezione si applica ai dipendenti di enti che hanno perso la natura giuridica pubblica ma che mantengono l’iscrizione alla Cassa Pensioni Dipendenti (Cpdel).
Anche in questo caso, la deroga continua ad essere valida.
Ritenimento in servizio oltre i limiti ordinamentali e dimissioni anticipateLa Legge di Bilancio 2025 ha inoltre introdotto la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di trattenere in servizio, fino al compimento del settantesimo anno di età, il personale considerato indispensabile, previa disponibilità del dipendente.
In caso di dimissioni anticipate, prima dello scadere del periodo di trattenimento in servizio, la deroga rimane applicabile, poiché si considera che il rapporto di lavoro si sia concluso dopo il superamento del limite ordinamentale.

Implicazioni per i dipendenti con anzianità contributiva inferiore a 15 anni al 31 dicembre 1995Un aspetto cruciale riguarda i dipendenti iscritti alle Casse pensioni menzionate (Cpdel, Cps, Cpi, Cpug) che non hanno diritto alla deroga e che hanno maturato un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni al 31 dicembre 1995.

Per questi lavoratori, le quote di pensione liquidate con il sistema retributivo sono calcolate applicando un’aliquota di rendimento del 2,5% per ogni anno di anzianità contributiva, indipendentemente dalla presenza o meno della deroga.
Conclusione: importanza di una corretta interpretazione delle normativeLe recenti modifiche legislative in materia pensionistica richiedono una corretta interpretazione delle normative e un’attenta valutazione delle implicazioni individuali.

L’Inps ha fornito questi chiarimenti per garantire la corretta applicazione delle regole e per evitare interpretazioni erronee che potrebbero portare a differenze significative nei calcoli pensionistici.

La comprensione di queste disposizioni è fondamentale per consentire ai dipendenti pubblici di pianificare adeguatamente il proprio futuro pensionistico.

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