L’attuale quadro legislativo delineato dalla Legge di Bilancio solleva criticità significative per una porzione consistente della forza lavoro italiana, in particolare per coloro che si collocano nelle fasce più vulnerabili e precari.
L’analisi congiunta di Nidil CGIL e dell’Osservatorio Pensioni CGIL, basata sui dati della Gestione Separata INPS, rivela una situazione allarmante, che rischia di acuirsi ulteriormente nel medio-lungo periodo.
Il focus dell’analisi si concentra su una platea vasta e sempre più numerosa: oltre 208.000 collaboratori coordinati e continuativi, e ben 436.000 lavoratori autonomi, i cosiddetti “partita IVA”, che si trovano ad affrontare redditi spesso insufficienti a garantire un tenore di vita dignitoso.
Si tratta di figure professionali spesso cruciali per il tessuto produttivo, ma che, a causa delle condizioni contrattuali e delle dinamiche del mercato del lavoro, si ritrovano in una posizione di profonda precarietà.
L’assenza di misure concrete nella Legge di Bilancio destinate a supportare questi redditi fragili amplifica le disuguaglianze e rischia di compromettere il futuro economico di queste persone.
Non si tratta solo di una questione di presente, ma di un problema che si proietta verso il futuro con conseguenze pesanti sul sistema pensionistico.
I dati attuali suggeriscono prospettive pensionistiche estremamente limitate, che si traducono in un rischio concreto di pensioni di importo inadeguato, incapaci di garantire un sostentamento dignitoso nella vecchiaia.
La questione del lavoro parasubordinato, rappresentato in modo significativo da queste categorie di lavoratori, emerge come un nodo cruciale.
La Legge di Bilancio, nella sua formulazione attuale, non prevede interventi specifici volti a contrastare le dinamiche di precarietà e a promuovere condizioni di lavoro più tutelate e remunerative.
Questo silenzio legislativo perpetua un modello di lavoro che penalizza i lavoratori, favorendo spesso situazioni di sfruttamento e di concorrenza sleale.
L’analisi Nidil CGIL e Osservatorio Pensioni CGIL evidenzia la necessità urgente di una revisione profonda delle politiche del lavoro e del sistema pensionistico.
Servono misure che incentivino la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, che promuovano la contrattazione collettiva e che garantiscano una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori, soprattutto per coloro che si trovano in condizioni di maggiore fragilità.
La sostenibilità del sistema pensionistico e la coesione sociale dipendono in larga misura dalla capacità di affrontare in modo efficace e tempestivo le sfide poste dalla precarietà del lavoro e dalla crescente disuguaglianza dei redditi.
È necessario un cambio di passo che metta al centro il benessere dei lavoratori e la costruzione di un futuro più equo e sostenibile per tutti.





