Un anno è trascorso dalla consegna del rapporto Draghi, un documento che ha gettato luce sulle fragilità e le opportunità cruciali per la competitività dell’Europa.
Ora, l’urgenza si materializza: è il momento di trasformare le analisi e le raccomandazioni in azioni concrete e misurabili.
Questa necessità impellente è stata sottolineata dalla Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, durante la sua recente audizione presso la Commissione Economica del Parlamento Europeo.
Il rapporto Draghi, più che un mero elenco di problematiche, ha rappresentato una diagnosi approfondita delle dinamiche economiche che plasmano il Vecchio Continente.
Ha individuato, con chiarezza, la necessità di una profonda riforma del mercato unico, promuovendo una maggiore integrazione e superando le barriere che ancora ostacolano il libero flusso di beni, servizi, capitali e persone.
L’analisi ha evidenziato l’importanza strategica della digitalizzazione, dell’innovazione tecnologica e della transizione ecologica come motori di crescita sostenibile e creazione di posti di lavoro qualificati.
La digitalizzazione, in particolare, non è stata presentata come un semplice processo di adozione di nuove tecnologie, ma come una rivoluzione che richiede investimenti massicci in infrastrutture digitali, competenze digitali e un quadro normativo adeguato per favorire l’innovazione e la concorrenza leale.
Il rapporto ha sottolineato come la leadership europea in settori chiave come l’intelligenza artificiale e il cloud computing sia ancora in discussione e come sia necessario agire tempestivamente per colmare il divario con altre potenze economiche come gli Stati Uniti e la Cina.
La transizione ecologica, altro pilastro fondamentale del rapporto Draghi, è stata descritta non solo come una necessità ambientale, ma anche come un’opportunità economica.
La decarbonizzazione dell’economia europea, la promozione delle energie rinnovabili e l’adozione di modelli di produzione circolari possono generare nuovi posti di lavoro, stimolare l’innovazione e migliorare la resilienza dell’economia europea alle crisi climatiche.
Tuttavia, la transizione deve essere gestita in modo equo e inclusivo, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.
La Presidente Lagarde ha enfatizzato che la traduzione delle raccomandazioni del rapporto Draghi in azioni concrete richiede un impegno coordinato a livello europeo e nazionale.
È necessario superare le divisioni politiche e gli interessi particolari per perseguire obiettivi comuni.
La Commissione Europea, i governi nazionali, il settore privato e le parti sociali devono collaborare strettamente per creare un ambiente favorevole alla crescita e alla competitività.
L’audizione di Lagarde ha offerto un’occasione per ribadire l’importanza del rapporto Draghi e per sollecitare un’azione decisa.
La competitività europea non è solo una questione economica, ma una questione di sopravvivenza.
Un’Europa competitiva è in grado di creare posti di lavoro, migliorare il tenore di vita dei suoi cittadini e proiettare la sua influenza nel mondo.
La sfida è complessa, ma le opportunità sono immense.
Il tempo di agire è adesso.
L’Europa deve dimostrare di essere all’altezza della situazione.