In tre settimane presenteremo le nostre analisi economiche mondiali, che metteranno in luce la complessità della situazione odierna. Non stiamo assistendo a un impatto drammatico, ma piuttosto a una corretta valutazione delle tendenze economiche globali. La direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva, ci ha fornito alcuni chiarimenti in merito alla nostra prospettiva: si tratterà di una correzione al ribasso, ma relativamente modesta. Non prevediamo una recessione imminente e nemmeno una stagflazione, sebbene riconosciamo che le economie mondiali stanno affrontando un processo di adeguamento alle nuove circostanze. La nostra principale preoccupazione è la capacità delle economie di fronteggiare eventuali shock futuri.I dati ad alta frequenza hanno dimostrato una progressiva erosione della fiducia degli investitori e dei consumatori, un fenomeno reso ancora più complesso dalla introduzione di misure commerciali che creano incertezza. Questa è la nostra lettura delle tendenze economiche globali e ciò a cui dobbiamo fare fronte.La direttrice del Fmi ha altresì espresso apprezzamento per le recenti iniziative politiche americane, sottolineando che negli ultimi anni l’economia statunitense è stata particolarmente solida. Le nostre proiezioni di crescita per quest’anno erano già state rafforzate a 2,7% nel mese di gennaio e ora ci dobbiamo chiedere se gli sviluppi recenti non possano rallentare leggermente la crescita.Tuttavia, la situazione non è ancora così critica da farci prevedere un quadro della crescita statunitense troppo cupo. Gli Stati Uniti continueranno a far bene, anche se forse non con lo stesso impeto di sempre.
Economie mondiali in difficoltà: l’incertezza aumenta e i tempi si allungano
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