La nuova composizione del vertice della Lega si compone ora di quattro vicesegretari, tra cui i due più anziani in carica fin dal 2019: Alberto Stefani e Claudio Durigon. È stata proprio l’approvazione degli statuti per il congresso regionale del 5-6 aprile scorso a Firenze che ha reso possibile questa novità.Tra le nuove nomine spiccano i nomi di Silvia Sardone e Roberto Vannacci, entrambi cresciuti dentro la Lega. La prima, milanese, 42enne e con una lunga esperienza alle spalle (12 anni in Forza Italia, dal quale è passata solo nel 2019), ha già dimostrato le sue qualità anche ai più alti livelli delle istituzioni europee del 2019. I suoi punti di forza? La capacità di lavorare in sintonia con gli altri membri della coalizione e la sua naturale inclinazione per il confronto dialettico, che le permette di argomentare in modo efficace i suoi pensieri.Sappiamo bene come quest’esperienza l’abbia resa anche particolarmente adatta a lavorare con gli altri membri della Lega. E, dunque, non si capisce per quale motivo Crippa sia stato nominato vice segretario proprio da Matteo Salvini prima di essere deposto e sostituito con i due nuovi nomi in vista dell’attuale composizione del vertice. Non è chiaro perché Crippa ha deciso di abbandonare l’alleanza che lo ha portato a questa carica, soprattutto quando era stato già confermato per un ruolo importante all’interno del partito.