Emergenza carceraria in Italia: nove morti in venti giorni. Appello per un intervento urgente e deciso.

Un tragico evento ha sconvolto la Casa Circondariale di Cagliari, dove un detenuto di origine straniera si è tolto la vita impiccandosi nelle prime ore del mattino di lunedì 20 gennaio. Nonostante l’intervento tempestivo della Polizia penitenziaria e dei sanitari, nulla è stato sufficiente per salvare la vita del prigioniero. Questo triste episodio segna il secondo suicidio avvenuto quest’anno nel carcere del capoluogo sardo, che si aggiunge agli altri otto casi registrati in tutto il Paese. A questa lista di tragedie va purtroppo aggiunto anche il decesso di un operatore presso la Casa Circondariale di Paola, in Calabria. In soli venti giorni, si contano ben nove morti legate al sistema carcerario italiano, una situazione drammatica che non può essere ignorata.Le parole di Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, evidenziano con chiarezza l’urgenza di affrontare il problema delle condizioni all’interno delle carceri italiane. La frequenza con cui si verificano episodi simili richiede un intervento immediato e deciso da parte delle autorità competenti. È necessario garantire la sicurezza e il benessere sia dei detenuti che del personale penitenziario, creando ambienti più umani e favorendo percorsi di riabilitazione efficaci.La carneficina che si sta consumando dietro le sbarre non può essere ignorata o minimizzata. Ogni vita persa rappresenta una tragedia irreparabile e ciò impone una riflessione profonda sulla situazione del sistema carcerario italiano. È urgente promuovere politiche volte a prevenire il verificarsi di episodi simili e a garantire un trattamento dignitoso a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della detenzione.L’appello è quindi rivolto alle istituzioni affinché prendano seriamente in considerazione questa emergenza silenziosa ma devastante. Solo attraverso un impegno concreto e coordinato sarà possibile porre fine a questa spirale di violenza e disperazione che continua a mietere vittime tra le mura delle nostre carceri.”

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