Il fondo Aesculapius, un ente interamente partecipato dall’Enpam (la Cassa previdenziale dei medici e degli odontoiatri), ha stretto un accordo significativo per acquisire un portafoglio di 11 immobili sanitari strategici dislocati in diverse regioni del Nord e del Sud Italia. Queste strutture, che ospitano sia Ircss (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) che Ics (Istituti clinici scientifici), oltre ad una Rsa (Residenza sanitaria assistenziale), totalizzano 1.280 posti letto accreditati e convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). L’investimento si colloca all’interno di un quadro più ampio, in cui l’Italia sta affrontando un complesso scenario demografico caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e da una crescente problematica relativa alle fragilità e alle multi-cronicità. Al contempo, il sostegno familiare tradizionale sta diminuendo.Il fondo Aesculapius ha stabilito accordi con società italiane per la gestione delle strutture ospedaliere, con l’esclusione di una sola Rsa, che rimane a un’altra società. La proprietà degli immobili è stata acquisita da una società straniera, ma ora queste strutture diventeranno indirettamente inquiline dell’Enpam.Per Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, questo acquisto rappresenta un investimento strategico cruciale per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale. La decisione si basa sull’esigenza di garantire stabilità alle strutture ospedaliere e assistenziali in un momento in cui l’Italia sta affrontando sfide demografiche e sociosanitarie sempre più complesse.Il presidente Oliveti ha sottolineato che, grazie a questo investimento, raggiungeranno due obiettivi cruciali: offrire maggiore sicurezza ai professionisti iscritti alla cassa previdenziale dei medici e degli odontoiatri e dare un sostegno determinante al Paese nel momento di maggiore bisogno.I 11 immobili acquistati sono dislocati in regioni strategiche per il Servizio Sanitario Nazionale, ovvero la Lombardia, il Piemonte, la Puglia e la Campania. Gli accordi stipulati con le società gestitrici delle strutture prevedono contratti di affitto ultraventennali, garantendo quindi stabilità alle strutture sanitarie in un periodo in cui l’incertezza è una delle maggiori sfide.