11 luglio 2024 – 11:45
Emirijon Margjni è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio dell’architetto Roberto Mottura, ma la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha escluso l’aggravante del nesso teleologico con la rapina che avrebbe dovuto essere compiuta nella villetta di Piossasco e che si è trasformata in una tragedia. Il presidente della Corte, Cristina Domaneschi, ha emesso una sentenza di trent’anni di carcere per il principale imputato dell’omicidio, il quale secondo l’accusa avrebbe sparato con una pistola calibro 22 nella notte tra l’8 e il 9 giugno 2021. La condanna a 16 anni per Mergim Lazri, considerato complice anomalo, è stata confermata insieme al verdetto di primo grado.L’esclusione del legame con la rapina apre nuove prospettive sul caso. L’avvocato Fabio Crea sostiene che la Corte avrebbe dovuto applicare una pena di 20 anni senza l’aggravante, consentendo così un processo abbreviato come richiesto durante l’udienza preliminare. Ora verrà presentata un’apposita istanza affinché la Corte riesamini la sentenza alla luce di queste nuove circostanze.La vicenda continua a suscitare dibattiti e interrogativi sulla giustizia e sull’applicazione delle leggi. Le famiglie delle vittime cercano ancora risposte mentre i legali dei condannati si preparano a ulteriori battaglie legali per difendere i propri assistiti. La tragedia che si è consumata quella notte ha lasciato segni indelebili nella comunità locale e nelle vite dei protagonisti coinvolti, evidenziando quanto sia importante garantire un sistema giudiziario equo e trasparente per tutti i cittadini.