mercoledì 6 Agosto 2025
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Acque toscane a rischio: monitoraggio Legambiente lancia l’allarme.

Un quadro allarmante emerge dal recente monitoraggio delle acque costiere toscane, condotto da Goletta Verde di Legambiente tra il 15 e il 16 luglio.
L’indagine, focalizzata su un campione rappresentativo del 15% dei punti a mare e, in particolare, su aree ad alta vulnerabilità come foci fluviali e canali di scarico (l’85% dei campioni), ha rivelato che oltre il 60% dei prelievi supera i limiti di legge stabiliti per la qualità delle acque.
Un dato che certifica una situazione di profonda criticità, lungi dall’essere risolta nonostante gli investimenti profusi.

L’analisi dettagliata del territorio evidenzia una distribuzione disomogenea ma capillare dei punti problematici.
La costa grossetana si presenta particolarmente critica, con tre foci fluviali che registrano superamenti dei parametri di legge: la foce del fiume Gora a Follonica, un’area sensibile per la presenza di ecosistemi costieri; il fosso alla Tagliata etrusca ad Ansedonia, che rivela un impatto antropico significativo su un sito di pregio storico e ambientale; e la foce del fiume Osa nel comune di Orbetello, un’area di importanza ornitologica.
Similmente, la provincia di Livorno mostra segnali di allarme, con foci di scarichi industriali (Salivoli a Marina di Salivoli) e aree di interazione tra attività portuale e ambiente marino (Moletto del pesce a Marciana Marina) che presentano livelli di inquinamento eccessivi.
A Lucca, due siti specifici – la foce del fosso del Fiumetto a Marina di Pietrasanta e la foce del fosso Abate a Lido di Camaiore – indicano una persistente pressione antropica.

Anche la provincia di Massa Carrara non sfugge alla tendenza negativa, con quattro foci fluviali che presentano valori al di sopra dei limiti di legge, segnalando un problema di gestione delle acque a monte.
Nessuna eccezione positiva emerge dalla provincia di Pisa, consolidando il quadro di una problematica generalizzata.
“I nostri fiumi, arterie vitali che nutrono l’ecosistema costiero, riversano a mare un carico microbiologico eccessivo,” sottolineano Fausto Ferruzza e Federico Gasperini, rispettivamente presidente e direttore di Legambiente Toscana.

Questa situazione, lontana dall’essere sanata, indica un fallimento nel garantire un adeguato trattamento delle acque reflue prima del loro rilascio in mare.
L’urgenza di intervenire è sottolineata anche da Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde, il quale invita enti e amministrazioni locali a cogliere le opportunità di finanziamento disponibili per modernizzare gli impianti di depurazione e le reti fognarie.

L’efficienza di questi sistemi non è solo un imperativo per migliorare la qualità delle acque costiere, ma anche un atto di responsabilità verso la salvaguardia della biodiversità marina, un patrimonio inestimabile che rischia di essere compromesso.
L’investimento in infrastrutture più efficienti rappresenta un passo fondamentale per riconciliare sviluppo economico e tutela ambientale, garantendo un futuro sostenibile per le coste toscane.

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