L’Elba, scrigno di bellezza naturale, ha subito un nuovo, severo colpo.
Tre giorni di precipitazioni moderate, sebbene amplificate da una rete idrografica già satura, avevano preparato il terreno per un evento meteorologico di intensità eccezionale.
Un violento nubifragio, abbattutosi sull’isola, in particolare a Portoferraio, ha rivelato le fragilità del territorio e l’urgenza di interventi strutturali.
La pioggia torrenziale, verificatasi intorno alle ore 11, ha provocato allagamenti diffusi nelle aree più vulnerabili, complicando la viabilità e innescando smottamenti su diverse arterie provinciali.
Il sindaco Tiziano Nocentini, nel tentativo di tracciare un bilancio della situazione, ha espresso un misto di sollievo e frustrazione.
Pur riconoscendo una gestione relativamente efficace dell’emergenza, ha denunciato una profonda incongruenza tra il livello di allerta comunicato (giallo) e la reale gravità dell’evento, che si è rivelato di intensità arancione, e ciò è accaduto in modo reiterato.
La discrepanza, più che una semplice svista burocratica, solleva interrogativi sulla capacità di previsione e di comunicazione del sistema di allerta, elementi cruciali per la protezione della popolazione e delle infrastrutture.
L’episodio evidenzia la necessità di un aggiornamento costante dei modelli meteorologici e di una maggiore trasparenza nel divulgare i livelli di rischio.
Nonostante l’impegno profuso, con l’immediato intervento di squadre di soccorso dedicate alla regolamentazione del traffico e alla messa in sicurezza delle aree critiche, i danni sono inevitabili.
La zona del Carburo, grazie a interventi preventivi con sacchi riempiti di sabbia, ha subito un allagamento parziale, circoscritto in ampiezza.
Anche l’area della Sghinghetta è stata gestita con relativa efficacia, sebbene la presenza di acqua sulle strade abbia reso difficoltosi gli spostamenti.
Il sindaco sottolinea con chiarezza che l’evento non può essere isolato, ma interpretato come parte di una tendenza preoccupante.
La frequenza crescente di questi fenomeni estremi, esacerbati probabilmente dai cambiamenti climatici, impone un ripensamento radicale delle strategie di prevenzione e di mitigazione del rischio.
I progetti di miglioramento sono già in fase di definizione, ma la vera sfida rimane quella di reperire le risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione.
L’Elba, un tesoro da proteggere, richiede un investimento continuo e mirato per garantire la sicurezza dei suoi abitanti e la salvaguardia del suo patrimonio naturale e culturale.
È necessario passare da una gestione emergenziale a un approccio proattivo, basato sulla conoscenza del territorio e sulla capacità di adattamento.






