Arezzo, donna risarcita: 76.000€ per incidente e dolore

Un risarcimento di quasi centinaia di migliaia di euro è stato riconosciuto ad una donna di 49 anni, vittima di un incidente avvenuto ad Arezzo alla vigilia del Natale 2022.
L’evento, che ha segnato profondamente la sua esistenza, si è verificato in una zona densamente frequentata, tra via Isonzo e via Veneto, dove la donna, percorrendo le strisce pedonali, è inciampata in un tombino privo di segnalazione adeguata.

Le conseguenze fisiche per la donna sono state gravi: fratture multiple a spalla e omero, che hanno reso necessario un intervento chirurgico complesso, culminato nell’applicazione di una placca metallica per la stabilizzazione delle lesioni.

Il procedimento giudiziario, avviato dopo un tentativo fallito di conciliazione, si è concluso con una sentenza del tribunale di Arezzo che quantifica il risarcimento dovuto a 76.000 euro, cifra che riflette non solo i danni patrimoniali e non patrimoniali già subiti, ma anche l’incertezza e le potenziali ripercussioni future sulla sua capacità lavorativa.
Il tribunale ha considerato il danno esistenziale, il dolore fisico e psicologico subito, e ha attribuito una specifica voce di danno, pari a 10.000 euro, per compensare le possibili riduzioni di produttività e le limitazioni professionali che la donna dovrà affrontare nel tempo, fattori che incrociano la sfera personale con quella del reddito e della realizzazione professionale.

L’aggiunta di 8.000 euro, destinati a coprire interessi e oneri accessori, sottolinea la tempestività e l’urgenza di garantire un adeguato ristoro alla vittima.

La vicenda solleva questioni cruciali in materia di responsabilità civile e di sicurezza urbana.

Il mancato rispetto delle normative di segnalazione delle infrastrutture stradali, in questo caso un tombino non adeguatamente visibile, configura una potenziale negligenza da parte dell’ente comunale, rendendolo responsabile per i danni causati.

La difesa dell’ente, che ha tentato di argomentare un concorso di colpa da parte della donna, non è stata ritenuta valida dal tribunale, che ha attribuito la piena responsabilità dell’incidente all’amministrazione comunale.
Questa sentenza rappresenta un monito per tutti gli enti pubblici, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza dei cittadini attraverso una manutenzione costante delle infrastrutture e un’attenta osservanza delle normative in materia di segnalazione.

Il caso evidenzia inoltre la necessità di una valutazione accurata del danno biologico e del danno esistenziale, elementi spesso trascurati nelle cause di responsabilità civile, ma che rivestono un’importanza fondamentale per una giusta riparazione del danno subito dalla vittima.

L’assistenza legale, rappresentata dagli avvocati Scarabicchi e Giommoni, ha giocato un ruolo chiave nel tutelare i diritti della donna, ottenendo un risarcimento che mira a compensare, per quanto possibile, le conseguenze devastanti di un evento traumatico.

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