mercoledì 3 Settembre 2025
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Arrestato a Barcellona Bobo Jiang: colpo alla criminalità cinese

L’arresto a Barcellona di Bobo Jiang, figura apicale nel traffico di stupefacenti e nella contraffazione di documenti, segna un successo significativo nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale.
Jiang, 38 anni, originario della regione cinese del Fujian, era sfuggito all’arresto a Prato il 10 luglio scorso, in un’evasione rocambolesca che ha messo in luce lacune nel protocollo di sicurezza della questura.
La sua latitanza, protrattasi per due mesi, ha visto il fuggitivo attraversare l’Europa in un intricato percorso che ha coinvolto Italia, Belgio, Spagna e Francia, testimoniando la capacità di mobilità e l’ampia rete di supporto che alimenta queste organizzazioni.

L’operazione, frutto di una complessa e coordinata attività di collaborazione internazionale, ha visto l’impegno congiunto della Polizia di Stato (squadra mobile di Prato e SCO), delle forze di polizia estere e il supporto cruciale di Eurojust e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.

Il tracciamento dei tabulati telefonici si è rivelato determinante per seguire le tracce del latitante, permettendo di ricostruire le sue peripezie attraverso le diverse città europee.

Le celle telefoniche agganciate a Barcellona, Anversa, Bruxelles, Perpignano e Le Boulou hanno dipinto un quadro preciso del suo itinerario.
L’importanza dell’arresto, come sottolineato dal procuratore Luca Tescaroli, trascende la mera cattura di un singolo individuo.

Jiang, infatti, rivestiva un ruolo chiave nella criminalità cinese, agendo come punto di riferimento per il traffico di droghe sintetiche, in particolare in aree come Prato e Milano, e gestendo anche attività di contraffazione di documenti.
La sua posizione apicale all’interno della criminalità organizzata implicava un’ampia rete di contatti e fiancheggiatori, sparsi in tutto il continente, che hanno fornito supporto logistico e finanziario durante la sua fuga.
L’utilizzo di documenti falsi per imbarcarsi su voli, come evidenziato dalla sua identificazione su un volo Vueling da Bruxelles a Barcellona, dimostra la sofisticatezza delle tecniche utilizzate dai trafficanti per eludere le autorità.

La fuga, caratterizzata da movimenti ripetuti tra Belgio e Spagna, e un breve passaggio in Francia, rivela la capacità di adattamento e la resilienza di Jiang, nonché la complessità dell’operazione di cattura.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulle procedure di sicurezza delle forze dell’ordine e sulla necessità di rafforzare la cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità transnazionale.
L’arresto di Bobo Jiang rappresenta un passo avanti nella riaffermazione dell’autorità dello Stato di fronte all’agire spregiudicato di esponenti di gruppi criminali cinesi, operanti in diverse aree geografiche e collegati da una fitta rete di relazioni illecite.
Il caso Jiang, quindi, non è solo una cronaca di latitanza e cattura, ma un campanello d’allarme sulla necessità di un impegno continuo e coordinato per smantellare le strutture criminali che prosperano al di là dei confini nazionali.

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