Un’operazione dei Carabinieri, condotta dal Nucleo Investigativo di Pistoia con il supporto della locale Stazione di Quarrata, ha portato alla luce un complesso e significativo deposito di armi illecite in un’abitazione e in un capannone di proprietà di un uomo di 53 anni, con precedenti penali e già noto alle autorità.
L’arresto del soggetto, eseguito a Quarrata, solleva interrogativi sulla sua rete di contatti e sulle possibili destinazioni dell’arsenale scoperto.
La perquisizione, mirata e precisa, ha permesso di rinvenire una quantità considerevole di armi da fuoco, che vanno ben oltre la semplice detenzione abusiva, configurando un quadro di potenziale pericolo per la sicurezza pubblica.
Tra i reperti sequestrati figurano tre fucili, tra cui modelli opportunamente modificati per aumentarne l’efficacia e la difficoltà di rintracciabilità, un revolver e quattro pistole, alcune delle quali presentavano evidenti segni di manomissione, con le matricole eliminate per ostacolare l’identificazione e l’eventuale collegamento con altri reati.
Oltre alle armi da fuoco, i militari hanno recuperato un numero considerevole di munizioni, pari a circa 500 proiettili di diversi calibri, suggerendo una preparazione meticolosa e una possibile intenzione di impiego.
L’analisi preliminare ha inoltre rivelato che parte dell’arsenale era costituito da armi sottratte a furto in diverse province italiane nel corso degli anni, fattore che aggrava la posizione dell’indagato, accusato non solo di detenzione illegale di armi, ma anche di ricettazione.
L’operazione non si limita a una mera constatazione di un reato; essa rappresenta un tassello in un più ampio mosaico di indagini finalizzate a smantellare circuiti di traffico e spaccio di armi illecite.
Le armi sequestrate saranno sottoposte ad analisi balistiche approfondite presso il R.
I.
S.
dei Carabinieri di Roma.
Questa attività tecnica, cruciale, consentirà di verificare se le armi abbiano partecipato ad eventi criminosi pregressi, collegando potenzialmente l’indagato ad altre attività illecite non ancora accertate.
La scoperta, che include anche fucili semiautomatici di grosso calibro e pistole sportive, suggerisce una conoscenza approfondita delle normative sull’armi e una capacità di procurarsi armi anche attraverso canali illegali.
Le modifiche apportate ad alcuni dei reperti – come l’abrasione delle matricole e l’alterazione delle caratteristiche intrinseche – denotano un’intenzione di eludere i controlli e di rendere le armi difficilmente rintracciabili.
L’indagine, ora in corso, si concentrerà sull’identificazione dei complici e sulla ricostruzione della filiera di approvvigionamento dell’arsenale, con l’obiettivo di prevenire ulteriori episodi di criminalità armata e di tutelare la sicurezza della comunità.








