Durante un’udienza cruciale davanti al giudice per le indagini preliminari (GIP) di Firenze, la sindaca dimissionaria di Prato, Ilaria Bugetti, ha espresso la sua determinazione a respingere le accuse di illecito arricchimento e corruzione, ribadendo di aver agito sempre nell’interesse della collettività. La sindaca, affiancata dal suo legale, l’avvocato Piernicola Badiani, ha preferito esporre la propria posizione attraverso una dettagliata memoria scritta, evitando di rispondere direttamente alle domande formulate dall’organo giudiziario.La memoria, stimata tra le 10 e le 15 pagine, rappresenta il fulcro della difesa di Bugetti, delineando una versione dei fatti che si contrappone alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica. In essa, la sindaca ha accuratamente esposto le ragioni che la guidano nelle sue scelte amministrative e politiche, mirando a dissipare i dubbi sollevati dall’inchiesta.Il confronto con le contestazioni, come ha sottolineato la sindaca, è stato curato con la collaborazione dei suoi difensori, nel rispetto delle istituzioni e nella fiducia che nutre nel contraddittorio processuale, sebbene con la limitazione dei tempi che il codice di procedura penale concede in tali circostanze. Questa scelta, evidenzia la volontà di una difesa rigorosa e preparata, volta a garantire la trasparenza e la correttezza del procedimento.L’indagine verte sulla presunta corruzione di Ilaria Bugetti da parte dell’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci, accusato di aver offerto indebiti compensi in cambio di favori amministrativi e sostegno politico. La Procura ha richiesto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per la sindaca, una richiesta che il giudice Alessandro Moneti ha deciso di valutare con attenzione, riservandosi la decisione anche per quanto riguarda l’arresto in carcere a carico di Matteini Bresci. Nonostante la serenità dimostrata nell’affrontare la situazione, Ilaria Bugetti ha ammesso di provare profonda sofferenza umana, inevitabile conseguenza di un procedimento giudiziario di tale gravità. La decisione del giudice, attesa a breve, sarà determinante per il futuro della sindaca e per l’evoluzione dell’inchiesta, che getta luce su dinamiche complesse di potere e responsabilità nel tessuto amministrativo e politico locale. La vicenda solleva interrogativi cruciali sull’etica pubblica, la trasparenza degli appalti e il ruolo dei rappresentanti eletti.
Bugetti risponde con una memoria: difesa a oltranza contro le accuse.
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