Un’esperienza che evoca i disagi dei viaggiatori del Cagliari-Perugia, ma con una nuova, frustrante declinazione: il volo Ryanair FR6100, in rotta da Cagliari a Pisa nella giornata di ieri, ha vissuto un’odissea di ritardo, accumulando oltre otto ore di attesa e sollevando un coro di lamentele che si riversa sull’associazione RimborsoAlVolo, già impegnata a supportare i passeggeri coinvolti.
L’orario di partenza, inizialmente fissato per le 16:30 di domenica, si è progressivamente dissolto in una serie di rinvii, alimentati da una combinazione di problematiche tecniche non specificate e una comunicazione insufficiente, se non assente, da parte della compagnia.
Il decollo è stato prima posticipato alle 22:00, per poi slittare ulteriormente alle 00:57 del 3 novembre, culminando in un arrivo all’aeroporto di Pisa alle 2:04 – un ritardo totale di 8 ore e 24 minuti rispetto alla tabella di marcia originaria.
Questo scenario di profondo disagio non lascia i passeggeri indifesi.
Il Regolamento (CE) n. 261/2004 rappresenta un baluardo di tutela dei diritti del viaggiatore aereo, e offre la possibilità di ottenere un adeguato risarcimento economico.
Ma l’assistenza va ben oltre il mero rimborso.
Quando un volo subisce cancellazioni o ritardi significativi, il Regolamento impone alla compagnia aerea una serie di obblighi di assistenza al passeggero.
Questi includono la fornitura di pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, l’organizzazione di un alloggio alberghiero qualora necessario, il trasferimento dall’aeroporto al luogo di pernottamento e ritorno, la possibilità di effettuare due chiamate telefoniche o inviare messaggi tramite telex, fax o e-mail.
La mancata erogazione di questa assistenza, che costringe il viaggiatore a sostenere autonomamente spese per vitto, alloggio o trasporti, espone la compagnia aerea all’obbligo di rimborso, a condizione che tali spese siano documentate e ritenute ragionevoli e appropriate.
La conservazione scrupolosa di ricevute e altri documenti giustificativi si rivela quindi essenziale per la successiva richiesta di risarcimento.
L’episodio solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle emergenze nelle compagnie aeree e sull’importanza di una comunicazione trasparente e tempestiva con i passeggeri, elementi cruciali per mitigare l’impatto di eventi imprevisti e preservare la fiducia dei viaggiatori.
La vicenda del volo FR6100, dunque, si configura non solo come un singolo disservizio, ma come un campanello d’allarme per un sistema che necessita di un continuo miglioramento.






