Un’inaccettabile vicenda burocratica rischia di paralizzare le attività di soccorso della Croce Viola di Sesto Fiorentino, mettendo a rischio la disponibilità di un’ambulanza cruciale per l’emergenza sanitaria.
L’associazione, impegnata quotidianamente nel garantire assistenza medica essenziale, si trova ora ad affrontare una procedura di fermo amministrativo, frutto di una multa comminata il 20 gennaio 2020 per l’accesso, in servizio di trasporto sanitario, nella Zona a Traffico Limitato (ZTL) di Prato.
L’episodio, apparentemente minore, si è trasformato in una spirale di errori e rigidità burocratiche.
L’ambulanza era intervenuta su richiesta dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze, per il trasferimento di una paziente presso l’ospedale Misericordia e Dolce di Prato.
La richiesta di soccorso, formalizzata e documentata, avrebbe, in un contesto di ragionevolezza amministrativa, dovuto essere sufficiente a giustificare l’accesso nella ZTL ed a cancellare ogni contestazione.
Invece, il ricorso presentato dall’associazione è stato respinto, innescando una sequenza di eventi che culmina con la notifica, pochi giorni fa, di una procedura di fermo amministrativo su un’altra ambulanza.
La cifra da saldare, comprensiva di spese di notifica ed esecutive, ha ormai superato i 400 euro, un importo sproporzionato rispetto alla multa originaria di 98 euro.
“Mettere un fermo amministrativo a un’ambulanza è un’aberrazione,” dichiara il direttore della Croce Viola, Davide Costa, sottolineando la gravità della situazione.
L’associazione denuncia l’incongruenza di una gestione amministrativa che ignora l’urgenza e l’importanza del servizio di soccorso, evidenziando come comuni limitrofi abbiano invece l’accortezza di riconoscere i mezzi di soccorso e annullare le contestazioni in autotutela.
Alessandro Iasiello, presidente della Croce Viola, esprime sconcerto per la mancanza di sensibilità da parte dell’amministrazione comunale, sottolineando come la vicenda sia il risultato di una serie di errori concatenati: l’omessa annullazione del verbale in autotutela, il rigetto del ricorso motivato e, infine, l’inutile tentativo di applicare un fermo amministrativo.
L’associazione, sovraccarica di impegni durante la pandemia, ammette di aver inizialmente perso di vista la contestazione, un dettaglio che non giustifica, tuttavia, la rigidità e l’irragionevolezza della risposta amministrativa.
La Croce Viola si riserva di valutare attentamente le prossime mosse, confidando in una presa di coscienza da parte del Comune di Prato e nella possibilità di una risoluzione bonaria, per evitare di compromettere la capacità di fornire assistenza medica alla comunità.
La vicenda solleva interrogativi profondi sulla necessità di una maggiore flessibilità e sensibilità da parte delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei servizi essenziali, soprattutto in situazioni di emergenza e urgenza.








