Un’operazione congiunta tra le forze dell’ordine ha portato alla luce una vera e propria fabbrica di sofferenza a San Giorgio a Colonica, in provincia di Prato, smascherando un allevamento clandestino di cani operante attraverso la vendita online.
L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica, ha visto il coinvolgimento dei Vigili Urbani, della Guardia di Finanza e delle Guardie Zoofile dell’Enpa, affiancati da un veterinario specializzato, in un’azione volta a porre fine a una situazione di grave illegalità e maltrattamento di animali.
La struttura, una casa colonica riconvertita a fini illeciti, ospitava ben 98 cani di diversa razza e taglia, un numero impressionante che testimonia l’impronta industriale assunta dall’attività.
Tra gli esemplari sequestrati, spiccano 85 barboncini, una prevalenza che suggerisce una strategia di mercato mirata a specifiche fasce di clientela, unitamente a sette Golden Retriever, un Rottweiler, un Dogo de Bordeaux e un Pastore Corso.
Tragicamente, uno dei cani è stato trovato deceduto, un macabro indicatore delle condizioni di vita precarie e spesso disumane a cui gli animali erano sottoposti.
L’irregolarità dell’allevamento è evidente: la Procura non risulta in possesso di alcuna autorizzazione comunale, né per la detenzione, né per la commercializzazione degli animali.
Questa mancanza di permessi, unita alle condizioni di vita riscontrate, configura una violazione dell’articolo 727 del Codice Penale, che punisce i maltrattamenti di animali.
L’attività di allevamento, gestita in segreto e sfruttata per la vendita online, solleva interrogativi sulla sua organizzazione e sulla potenziale esistenza di un giro di affari più ampio.
Numerosi contratti di compravendita sono ora al vaglio degli investigatori, che cercheranno di ricostruire le dinamiche economiche e le responsabilità coinvolte.
L’attenzione è focalizzata sulla ricostruzione della filiera di vendita e sull’identificazione di eventuali complici.
Il Procuratore Luca Tescaroli ha sottolineato che la determinazione della responsabilità penale del proprietario sarà oggetto di un’analisi approfondita nelle fasi successive dell’indagine.
L’intervento di sequestro penale è stato eseguito per tutelare la salute e il benessere degli animali, che sono ora sotto la sorveglianza del Servizio Veterinario della Asl Toscana Centro, che si occuperà di garantirne l’assistenza medica e di supportarne il percorso di riabilitazione.
L’operazione rappresenta un monito contro la commercializzazione illegale di animali e un impegno costante nella tutela del benessere animale, un diritto fondamentale che non può essere compromesso da interessi economici o speculativi.