sabato 11 Ottobre 2025
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Firenze: Migliaia in piazza per la Palestina, appuntamenti e contestazioni

Un fiume umano ha attraversato Firenze ieri sera, culminando in una vibrante manifestazione di dissenso e solidarietà palestinese di fronte al consolato statunitense.
La colonna, stimata in oltre duemila partecipanti secondo gli organizzatori, ha incrociato le arterie cittadine, ripristinandone poi la viabilità, dopo ore di marcia che hanno testimoniato un profondo malcontento e un’incrollabile sostegno alla popolazione palestinese.
Il corteo, aperto da un cartello che reclamava la fine del sionismo e invocava la “Resistenza”, ha espresso una critica serrata nei confronti dell’attuale governo italiano.

Slogan feroci hanno preso di mira la premier Meloni, i suoi ministri vicari Tajani e Salvini, accusati di politiche vicine a Israele, ritenute responsabili della sofferenza inflitta alla popolazione palestinese.
L’atmosfera si è intensificata davanti alla sede consolare, dove l’utilizzo di fumogeni e l’intonazione di cori appassionati, tra cui il potente “Palestina libera dal fiume al mare” e l’esortazione “Via i fascisti da Firenze”, hanno amplificato il messaggio di protesta.

La scelta di quest’ultimo slogan, carica di implicazioni politiche e ideologiche, ha sottolineato la percezione, tra i manifestanti, di una deriva autoritaria nel governo.
Oltre alla denuncia delle politiche israeliane e del sostegno governativo, il corteo ha rappresentato un atto di riaffermazione dei valori di giustizia sociale e di solidarietà internazionale.
I partecipanti, provenienti da diverse realtà politiche e sociali, hanno espresso un profondo senso di urgenza e la volontà di opporsi a un sistema percepito come ingiusto e oppressivo.

La manifestazione non si è conclusa con lo scioglimento della folla, ma con un appuntamento concreto: una nuova mobilitazione, prevista per il giorno seguente, contro il comando NATO a Rovezzano.
Il raduno è stato fissato per le 15:00 davanti alla sede della RAI, a sottolineare l’importanza del ruolo dei media nella diffusione della verità e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica, elementi ritenuti cruciali per promuovere un cambiamento significativo e duraturo.

L’azione di domani si configura come un ulteriore tassello in una strategia di protesta continuativa, volta a contestare non solo le politiche governative, ma anche le dinamiche geopolitiche che alimentano il conflitto israelo-palestinese.

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