venerdì 10 Ottobre 2025
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Firenze, nuova energia dal passato: inaugurata la briglia sull’Arno.

L’inaugurazione della briglia all’ottava stazione sull’Arno, a San Niccolò, segna una tappa significativa nel progetto di riqualificazione energetica di Firenze.
Questa struttura, la seconda realizzata in città dopo quella dell’Isolotto, si inserisce in un’iniziativa più ampia, un ambizioso piano che, una volta completato con le restanti undici briglie lungo il fiume, ambisce a coprire un quarto del fabbisogno energetico complessivo del capoluogo toscano.
Il progetto, come sottolineato dal Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante la cerimonia di apertura, rappresenta un ritorno alle radici storiche di Firenze, una città che un tempo si definiva “la fabbrica dell’acqua”.

Piazza Poggi, il luogo dell’inaugurazione, evoca un passato industriale in cui l’acqua era la risorsa primaria, il motore di un’economia in pieno sviluppo.

Le strutture esistenti, celate sotto l’attuale disposizione urbanistica, testimoniano l’eccellenza tecnologica di quell’epoca, quando Firenze, capitale d’Italia, si poneva all’avanguardia nell’innovazione idraulica.

L’iniziativa non è soltanto un investimento nel futuro energetico della città, ma anche un’occasione per riconnettere il presente con la memoria storica, valorizzando un patrimonio immateriale spesso dimenticato.

L’assessora regionale all’ambiente, Monia Monni, ha evidenziato come il restauro delle briglie, oltre a generare energia pulita per un numero stimato di 20.000 famiglie, contribuisca significativamente alla mitigazione del rischio idrogeologico.
Rinforzare queste strutture, fondamentali per il controllo dell’erosione e la regolazione del flusso del fiume, è essenziale per la sicurezza del territorio, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti.

L’intervento a San Niccolò, particolarmente complesso per via della sua delicata collocazione paesaggistica, rappresenta un esempio virtuoso di come la produzione di energia rinnovabile possa integrarsi armoniosamente con la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale.

La vicesindaca e assessora all’ambiente di Firenze, Paola Galgani, ha auspicato che l’esempio fiorentino possa ispirare altre città italiane, incentivando una transizione energetica rapida e diversificata, che esplori tutte le possibili fonti rinnovabili disponibili.

L’indipendenza dalle fonti fossili, per la Galgani, non è solo una necessità ambientale, ma anche una strategia di resilienza economica, capace di proteggere la città dalle fluttuazioni dei mercati energetici globali e di creare nuove opportunità di sviluppo locale.
Il progetto, in definitiva, si configura come un modello di innovazione sostenibile, che coniuga progresso tecnologico, tutela del territorio e responsabilità sociale.

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