Il fervore pisano ha nuovamente infiammato le acque dell’Arno, sancendo un’ennesima edizione del Gioco del Ponte che conferma la risalita del Mezzogiorno. La storica rivalità, che da secoli divide la città in due fazioni – quella del Tramontana e quella del Mezzogiorno – si è consumata ieri in un duello epico, coronando un successo inaspettato per la squadra meridionale, capace di interrompere un dominio tramontanese che si protraeva da tempo. Questa vittoria, la seconda consecutiva, evoca un ricordo lontano, un’epoca gloriosa per il Mezzogiorno, tra il 1986 e il 1990, quando la squadra si impose per ben cinque volte consecutive, un primato che sembrava ineguagliabile.Il confronto, che si dispiega su un campo di battaglia simbolico: il Ponte di Mezzo, cuore pulsante della città, è molto più di un semplice gioco. È una rappresentazione allegorica delle tensioni e delle dinamiche sociali che hanno plasmato la storia di Pisa, una celebrazione delle tradizioni, un rito di passaggio che coinvolge l’intera comunità. I combattimenti, regolati da antiche regole e intrisi di significati ancestrali, sono un’esaltazione della forza fisica, dell’abilità tattica e del coraggio.La sfida, inizialmente favorevole al Tramontana, che aveva accumulato un vantaggio di 3 vittorie a 1 dopo i primi quattro scontri – un triplice successo di Santa Maria sui Dragoni, Delfini su Mattaccini, Calci su Sant’Antonio, e San Michele su I Leoni – ha subito una radicale inversione di rotta. La tenacia e la determinazione del Mezzogiorno si sono manifestate in due inattese vittorie consecutive: San Marco ha superato I Satiri, e San Martino ha prevalso su San Francesco, ristabilendo la parità nel conteggio dei combattimenti. Questo punto di svolta, un vero e proprio colpo di scena nel corso dell’agguerrita competizione, ha riacceso le speranze dei tifosi del Mezzogiorno, catapultandoli in un’euforia palpabile.La durata complessiva del combattimento, che si è protratto per oltre ventidue minuti e ventisei secondi, testimonia l’intensità e la difficoltà dell’impresa compiuta dal Mezzogiorno, sottolineando la forza e l’abilità dei suoi atleti, ma anche la tenace resistenza dei loro avversari. La vittoria rappresenta non solo un trionfo sportivo, ma anche un simbolo di riscatto e di rinnovamento per la squadra meridionale, che riafferma la sua forza e la sua capacità di competere al meglio, mantenendo viva una tradizione secolare e un patrimonio culturale di inestimabile valore per la città di Pisa.
Gioco del Ponte: il Mezzogiorno risale e infiamma Pisa
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