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domenica 2 Novembre 2025

“Grandi temi nuove considerazioni.

Un atto di resistenza civile, un grido di speranza nel tessuto urbano segnato da ombre persistenti: è questo il senso del presidio spontaneo che ha animato via Palazzuolo, a Firenze.

Commercianti, residenti, membri del comitato Palomar Palazzuolo, si sono uniti in una protesta pacifica, un’espressione tangibile del disagio e della profonda inquietudine che serpeggia tra chi, in quella zona, cerca di vivere una vita normale.

L’azione, a tratti surreale, con pentole e fischietti a scandire un ritmo di protesta, ha visto i manifestanti erigere una barriera simbolica all’angolo tra via Palazzuolo e via dei Canacci, un crocevia di problematiche sociali e un punto nevralgico per la microcriminalità.

Il nastro bianco e rosso, un richiamo alla necessità di demarcare confini, di riappropriarsi dello spazio pubblico, è stato seguito dalla distribuzione di volantini, un tentativo di sensibilizzare la comunità, affiancato dall’offerta di caramelle, un gesto di gentilezza in contrasto con la durezza della situazione.
“Siamo assediati,” ha esplicitato Andrea, portavoce del comitato, descrivendo una realtà fatta di consumo e spaccio di sostanze stupefacenti che mina la serenità e la sicurezza della zona.

Il crack, in particolare, con la sua facilità di accesso e il suo basso costo, alimenta un circolo vizioso di microcriminalità che si manifesta con furti, atti vandalici e un senso generalizzato di insicurezza.

Il problema non si limita alla mera questione della sicurezza fisica.

Jacopo, un residente, ha sottolineato come la perdita del senso di “casa” sia una questione di dignità, di decoro, di diritto a vivere in un ambiente vivibile.
Il sentimento di abbandono è palpabile, alimentato dalla percezione di un’inerzia delle istituzioni.

Le chiamate alle forze dell’ordine si traducono spesso in promesse disattese, in un senso di frustrazione che accresce il disagio.

La protesta, pur nella sua forma pacifica, è una denuncia.

Una denuncia di un’emergenza sociale che rischia di erodere il tessuto comunitario, di escludere intere fasce di popolazione.
L’incontro con l’assessore Giorgio ha rappresentato un’opportunità per un confronto franco, per esporre le necessità e le preoccupazioni dei residenti.
Oltre al rafforzamento dei controlli delle forze dell’ordine, promesso dall’amministrazione comunale, si richiedono controlli amministrativi sui locali, un’azione di vigilanza più efficace da parte delle forze dell’ordine, un’attenzione costante sul territorio.

La richiesta non è solo di sicurezza, ma di riscatto sociale, di un ritorno alla normalità, di un futuro in cui la dignità e la serenità possano tornare ad essere protagoniste in via Palazzuolo.

Il presidio, dunque, non si chiude con un punto e virgola, ma si apre a una nuova fase di impegno, di dialogo, di ricerca di soluzioni concrete per riaccendere la speranza in un quartiere che non vuole rassegnarsi.

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