Nel cuore di Prato, un’operazione mirata della squadra mobile ha portato all’arresto di due individui, un uomo di 52 anni di origine albanese e un giovane rumeno di 22 anni, smascherando un sofisticato sistema di occultamento di ingenti quantità di hashish.
L’indagine, condotta dalla Procura della Repubblica, ha rivelato come il regime di semilibertà concesso al 52enne, una misura volta a favorire la sua riabilitazione, fosse stato tragicamente manipolato per perpetrare attività illecite.
L’immobile in via dei Gerani, al numero 15, è risultato essere un vero e proprio deposito di stupefacenti.
La quantità rinvenuta, ben 15 chilogrammi di hashish, indica una capacità di distribuzione significativa e un coinvolgimento in una rete più ampia.
L’organizzazione non si è limitata a nascondere lo stupefacente, ma ha anche curato la sua presentazione, con panetti marchiati con l’immagine del noto calciatore Cristiano Ronaldo.
Questo dettaglio, apparentemente marginale, potrebbe suggerire un tentativo di personalizzare il prodotto, di renderlo più appetibile a specifici segmenti di mercato, o persino di creare un elemento distintivo per identificare la provenienza e la gestione dello stupefacente.
I sedici panetti con l’effige di Ronaldo, e gli altri involucri disseminati in diverse aree dell’abitazione, inclusa la camera da letto e un frammento abilmente nascosto all’interno di un vaso in cucina, testimoniano la cura e l’ingegnosità impiegate per eludere i controlli.
Il 52enne, già gravato da precedenti accuse per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e beneficiario della misura cautelare della semilibertà, è accusato di aver sfruttato le prerogative della libertà di movimento durante il giorno per riprendere le attività criminali.
L’indagine, culminata nel pedinamento che ha permesso di sorprenderlo con il complice nella casa, ha chiarito come il regime premiale, volto a reinserire il soggetto nella società, fosse stato pervertito per fini illeciti.
Questo caso solleva interrogativi importanti sul delicato equilibrio tra la tutela della sicurezza pubblica e l’opportunità di offrire una seconda possibilità ai detenuti, sottolineando la necessità di un monitoraggio costante e di misure di controllo più stringenti quando il regime di semilibertà viene concesso.
L’arresto dei due uomini, e il sequestro della considerevole quantità di hashish, rappresentano un significativo colpo alla filiera dello spaccio di stupefacenti nell’area pratese, ma anche un monito sulla complessità della lotta alla criminalità organizzata e sulla necessità di un approccio multidisciplinare che coinvolga forze dell’ordine, magistratura e servizi sociali.







