L’inchiostro penrose.
i per il processo si è conclusa una pagina nuova di un’udienza preliminare in una sentenza di una la separata.
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non. A seguito della complessa e articolata istruttoria preliminare, il giudice unico per le procedure preliminari (GUP) Fabio Gugliotta ha emesso un decreto che dispone il rinvio a giudizio di cinque persone, mentre ne ha disposto l’archiviazione per altre sette.
L’inchiesta, incentrata su presunte irregolarità nei concorsi per l’accesso ai corsi di medicina presso l’Università di Firenze, ha coinvolto un ampio numero di figure accademiche e amministrative.
Tra i prosciolti, spiccano nomi di rilievo come l’ex prorettore dell’area biomedica Paolo Bechi, l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di Careggi Monica Calamai, il suo successore Rocco Damone, il professore emerito di anestesia Angelo De Gaudio, l’ex primario del trauma center Adriano Peris, l’urologo Marco Carini e il chirurgo plastico Alessandro Innocenti.
Le accuse contestate, che comprendevano associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio, non sono risultate sostenibili sulla base delle evidenze raccolte durante le indagini preliminari.
Il GUP ha esplicitamente escluso che l’Università di Firenze possa essere configurata come un’associazione a delinquere, una decisione cruciale che ha subito trovato eco tra i legali dei prosciolti, che hanno sottolineato l’importanza di questa chiarificazione.
È doveroso ricordare che, nella precedente fase istruttoria, il magistrato aveva già disposto l’archiviazione di ventuno imputati per il reato di abuso d’ufficio, un’ipotesi di reato che è stata successivamente abrogata.
Il rinvio a giudizio riguarda ora l’ex rettore Luigi Dei, la professoressa Chiara Azzari, l’ex direttore del dipartimento di scienza della salute Paolo Bonanni, l’ex direttore generale del Meyer Alberto Zanobini e Lorenzo Borgognoni, dirigente medico in servizio presso l’ospedale Santa Maria Annunziata.
A questi ultimi sono contestati due episodi di corruzione.
L’avvio del processo rappresenta una fase successiva e più complessa, in cui sarà compito dell’accusa dimostrare la responsabilità degli imputati al di là di ogni ragionevole dubbio, e della difesa confutare le accuse mosse.
