La comunità livornese e l’Italia intera piangono la scomparsa di Loris Rispoli, figura cardine nella memoria collettiva del Paese e instancabile voce per la giustizia.
A 69 anni, il presidente del Comitato Moby Prince 140 si è spento nella sua città, Livorno, lasciando un vuoto incolmabile in chi lo ha conosciuto e stimato.
Loris Rispoli incarna il dolore e la resilienza di un’intera famiglia, segnata dalla devastante tragedia del 10 aprile 1991.
Quel giorno, il traghetto Moby Prince, in viaggio da Livorno a Olbia, si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo nella rada portuale, innescando un incendio catastrofico che costò la vita a 140 persone.
La scomparsa di Rispoli non è semplicemente la perdita di un uomo, ma la fine di un capitolo cruciale nella lotta per la verità e la giustizia, una battaglia combattuta con tenacia, dignità e un’incrollabile fede nella necessità di accertare le responsabilità di una tragedia che, a distanza di oltre trent’anni, continua a generare interrogativi e a minare la fiducia nelle istituzioni.
Il Comitato Moby Prince 140, da lui presieduto con impegno costante, è stato il fulcro della resistenza dei familiari, un punto di riferimento per la ricerca di documenti, per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e per la pressione sulle autorità giudiziarie.
Rispoli ha dedicato la sua vita a mantenere viva la memoria delle vittime, a sollecitare indagini approfondite e a denunciare le omissioni e le irregolarità che hanno offuscato la verità.
La sua figura si è elevata al di sopra della semplice rappresentanza dei familiari, divenendo un simbolo di speranza e di impegno civile per tutti coloro che credono nella necessità di trasparenza e di giustizia.
Ha incarnato il coraggio di chi non si arrende di fronte al dolore e all’ingiustizia, di chi si batte per far luce su un evento che ha segnato profondamente la storia di Livorno e dell’Italia.
La scomparsa di Loris Rispoli rappresenta un momento di riflessione profonda sulla necessità di onorare la sua eredità, di continuare la sua battaglia per la verità e di garantire che la tragedia del Moby Prince non venga dimenticata.
Il suo impegno lascia un’eredità preziosa, un monito costante per le future generazioni e un invito a non piegarsi mai di fronte all’indifferenza e all’oblio.
La sua voce, seppur silenziosa, continuerà a risuonare nella memoria collettiva, spronando a perseguire la giustizia e a ricordare le 140 vite spezzate in una tragica e ancora irrisolta vicenda.








