Monopattini in sharing: stop a Firenze, priorità alla sicurezza.

A partire da aprile 2026, Firenze interromperà la sperimentazione dei monopattini in sharing, ponendo fine a un servizio che aveva beneficiato di due estensioni temporali.

La decisione, sancita da una delibera dell’assessore alla mobilità Andrea Giorgio, non è frutto di un ripensamento improvviso, ma riflette una convergenza di fattori, tra cui una revisione del quadro normativo nazionale e la persistenza di problematiche operative che ne minano la sostenibilità e la sicurezza.

L’introduzione del nuovo regime normativo nazionale impone stringenti limitazioni e responsabilità che impattano significativamente la gestione di tali servizi di micromobilità.

Parallelamente, emergono con forza criticità intrinseche all’applicazione pratica del servizio nella realtà urbana fiorentina.
In particolare, si è rivelato estremamente complesso, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine municipali, garantire il rispetto obbligatorio dell’uso del casco da parte degli utenti.
La mancata adesione sistematica a questa fondamentale regola di sicurezza stradale, derivante dalla difficoltà di applicazione e controllo, genera una situazione potenzialmente problematica per l’amministrazione comunale.

La persistenza di una violazione diffusa del codice della strada non è percepibile come un rischio accettabile, soprattutto in relazione alla responsabilità della pubblica amministrazione nella tutela della sicurezza urbana e stradale.
La decisione non si limita a un semplice “stop” al servizio.
Essa rappresenta una riflessione più ampia sulla necessità di un approccio più responsabile e strutturato per l’introduzione di nuove forme di mobilità condivisa.

Si pone l’urgente questione di come bilanciare l’innovazione tecnologica e la flessibilità di tali servizi con la salvaguardia della sicurezza dei cittadini, tenendo conto delle peculiarità del contesto urbano e delle esigenze di tutti gli utenti della strada, non solo quelli che utilizzano i monopattini.
La fine del servizio di sharing a Firenze potrebbe stimolare un dibattito più ampio sulla regolamentazione della micromobilità, invitando a considerare soluzioni alternative, come la promozione dell’acquisto di monopattini privati con un’adeguata campagna di sensibilizzazione sull’uso corretto e la sicurezza, o l’esplorazione di modelli di sharing più controllati e responsabili, che prevedano l’integrazione di sistemi di geofencing e limiti di velocità in aree sensibili.
La scelta sottolinea la priorità della sicurezza e della responsabilità nella pianificazione della mobilità urbana, auspicando un futuro in cui l’innovazione tecnologica sia al servizio del benessere collettivo e non a discapito della sicurezza pubblica.

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