giovedì 18 Settembre 2025
24.1 C
Firenze

Phica.eu: Milano e Roma indagano su diffusione illegale di immagini

A Milano, la Procura si trova ad affrontare un’ondata di denunce per diffamazione e violazione della privacy, derivante dalla pubblicazione non consensuale di immagini femminili sul sito Phica.
eu, successivamente disattivato dalle autorità.

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente preoccupazione per la diffusione online di contenuti illegali e lesivi della dignità personale, evidenziando una pericolosa escalation di fenomeni come la revenge porn e la sessualizzazione gratuita.

Il caso Phica.

eu, sotto la direzione del dipartimento dell’aggiunta Letizia Mannella e gestito dal pubblico ministero Giovanni Tarzia, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un’indagine più complessa.

Parallelamente, la Procura di Roma ha già avviato un procedimento penale a carico del presunto gestore del sito, Vittorio Vitiello, ipotizzando reati gravissimi quali la diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, diffamazione e, in particolare, estorsione, a seguito di segnalazioni di vittime che avrebbero subito richieste di denaro per la rimozione dei contenuti compromettenti.
La gravità di tali accuse sottolinea la potenziale organizzazione criminale dietro la gestione di piattaforme dedicate alla violazione della privacy e alla diffusione di materiale illegale.
Il fenomeno non si limita al caso Phica.

eu.

La Procura di Roma ha aperto un’indagine separata riguardante la pagina Facebook “Mia moglie”, un altro veicolo per la diffusione di revenge porn, mentre la Procura di Firenze ha avviato un’inchiesta per diffamazione a carico della sindaca Sara Funaro.
Questi episodi, apparentemente distinti, rivelano una diffusa cultura dell’oltraggio e della violazione dei diritti fondamentali, che si alimenta della facilità di accesso e condivisione di informazioni online.
In risposta a questa situazione allarmante, l’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, insieme a un team di legali, ha intrapreso un’azione collettiva rivolta alle vittime dei siti sessisti, mirando anche a coinvolgere Meta, la società proprietaria di Facebook e Instagram, in particolare per quanto riguarda il gruppo “Mia moglie”.

Questa iniziativa legale rappresenta un tentativo di ottenere risarcimenti per i danni subiti e, soprattutto, di esercitare pressione sulle piattaforme digitali affinché intensifichino i controlli e adottino misure più efficaci per prevenire la diffusione di contenuti illegali e lesivi della dignità personale.

Il caso Phica.
eu e le inchieste correlate sollevano interrogativi cruciali sulla responsabilità delle piattaforme online, sulla necessità di rafforzare la legislazione a tutela della privacy e sull’importanza di promuovere una cultura digitale basata sul rispetto e sulla consapevolezza dei diritti altrui.
La lotta contro questi fenomeni richiede un impegno congiunto da parte delle autorità giudiziarie, delle piattaforme digitali, dei legislatori e della società civile, al fine di proteggere la dignità delle persone e prevenire ulteriori episodi di violenza online.

La sensibilità verso le vittime e la rapidità di risposta delle istituzioni sono elementi imprescindibili per contrastare efficacemente questa piaga sociale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -